Mercato dell’arte, questo “sconosciuto”… – Art Nomade Milan

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Mercato dell’arte, questo “sconosciuto”… – Art Nomade Milan

Molti ne parlano, soprattutto negli ultimi anni. I servizi inerenti aumentano, ma siamo sicuri di destreggiarci con abilità nei meandri della finanza “artistica”?  Art Nomade Milan cercherà di darvi una mano

La sensazione che si ha, parlando di mercato dell’arte, è che tutti si sentano “esperti”, per poi cadere in inganno alla prova dei fatti.

Visto l’exploit del settore sono aumentati in maniera esponenziale anche i manuali che promettono di far luce su temi tutt’altro che facili e tutt’altro che chiari.

Oltre alle regole “scritte” esiste, infatti, un mondo di prassi che solo lavorando sul campo si riesce ad apprendere. Molto spesso un libro non basta, anche se è già una buona base di partenza.

Ma quale manuale scegliere?!

E qui si apre un mondo: la maggior parte delle edizioni valide sono in lingua inglese, altre sono zeppe di tecnicismi che solo un laureato in giurisprudenza riesce a comprendere fino in fondo.

Un buon compromesso, in questa giungla di offerte, è il volume “Professione arte“, ideato da Andrea Concas ed edito da Mondadori Electa.

Normalmente non sono solita sponsorizzare chicchessia prodotto o servizio, ma questa volta ne vale la pena.

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Mercato dell’arte, questo sconosciuto… – Art Nomade Milan   Copertina del libro ideato da Andrea Concas

Sfogliando il libro, che mi è arrivato da un mesetto circa, mi è così venuta un’idea: ma perché non redigere qualche articolo easy easy sul tema?! Del resto ho già una sezione del mio sito web dedicata proprio al MERCATO DELL’ARTE…

Ecco a voi, quindi, il primo articolo di questa nuova serie che spiega, in maniera “semplice”, il mercato dell’arte facendo riferimento a: “Professione arte. I protagonisti, le opportunità di investimento, le nuove sfide digitali” 😉

Mediamente un visitatore si ferma 27 secondi ad ammirare un’opera d’arte in un Museo. Parlare di ciò durante il World Art Day Unesco fa ancora più effetto.

Quante informazioni possiamo assorbire durante le visite ai luoghi artistici?! A quanto pare molto poche, quasi nulla in merito all’acquisizione di quelle stesse opere ed alla loro storia prima di approdare nel Museo. Racconti, spesso, interessantissimi.

Meglio, quindi, partire dalle basi del settore 😉

Di seguito le prime nozioni!

–  SISTEMA DELL’ARTE    mercato arte

Persone (artisti, galleristi, collezionisti, critici, curatori, operatori museali, giornalisti…), oggetti (opere d’arte), luoghi (gallerie, istituzioni culturali). Insomma, la nervatura del “favoloso” settore o mercato culturale. Negli ultimi decenni, complice lo sviluppo del web, si sono inserite negli ingranaggi di questo colosso nuove professionalità e specializzazioni.

Tutti pronti a mangiare una “fetta di torta”, ma il dessert basterà per tutti?

A quanto pare sì, vista la stima annua del valore di mercato dell’ambito: 20 miliardi di dollari. Senza il “sistema” non si può parlare di arte. Tutto sommato, anche gli artisti ribelli ed indipendenti facevano parte di quello stesso meccanismo che combattevano, o le loro opere sono entrate a farne parte dopo la loro dipartita.

– CURATORE D’ARTE

Professionista che coglie l’essenza delle opere d’arte, il loro messaggio, si interfaccia con l’artista (se ancora in vita) e crea un format espositivo da presentare al pubblico. Svolge un ruolo di mediazione tra varie figure: collezionisti, direttori di musei, gestori di spazi espositivi, allestitori, eventuali sponsor. Raccoglie informazioni, ordina dati al fine di presentare ai futuri visitatori un prodotto culturale (mostra) completo, dal punto di vista storico artistico, e facilmente fruibile, dal punto di vista espositivo.

Quindi curatori come mediatori e come…star del sistema, soprattutto negli ultimi anni 😉

La fama di alcuni di essi è, infatti, cresciuta enormemente, a discapito, a volte, degli stessi artisti. Per indagare al meglio questa professione consiglio il volume della Johan & Levi EditoreCuratori d’assalto. L’irrefrenabile impulso alla curatela nel mondo dell’arte ed in tutto il resto“, di David Balzer.

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Mercato dell’arte, questo sconosciuto… – Art Nomade Milan Copertina del libro di David Balzer

ART ADVISOR  mercato arte

Affianca e consiglia il collezionista nella creazione, gestione, valorizzazione o dismissione della sua collezione. Consulente indipendente, opera nel campo dell’ottimizzazione finanziaria dei beni artistico culturali. Insomma, un po’ il trait d’union tra finanzia e storia dell’arte ;).

Paradossalmente, per una professione così delicata, non esistono corsi di studio specifici.

Ogni tanto compare qualche master, validissimo quello dell’Università degli Studi di Milano o i percorsi proposti dall’Università IULM, ma è la gavetta sul campo il vero strumento di formazione. Lavorare per case d’asta, gallerie, musei, istituti finanziari consente di mettere assieme quelle conoscenze storico artistiche ed economiche fondamentali per svolgere questo mestiere, oltre al crearsi l’indispensabile rete di contatti.

MERCATO PRIMARIO

Quante volte noi, appassionati d’arte, ne abbiamo sentito parlare, assieme al suo “partner” ovvero il cosiddetto “mercato secondario” ?!

Con questa dicitura si intendono i primi scambi, transazioni, di opere d’arte tra artista e/o galleria d’arte/collezionista. La galleria, in questo primo approdo sul mercato, gioca un ruolo determinante: stabilisce il prezzo dei beni, cercando di non sottostimare né sovrastimare le creazioni. Non c’è niente di peggio che creare una “bolla speculativa”, soprattutto ad inizio carriera. A volte gli artisti si propongono direttamente alle case d’asta specializzate in questo segmento: una bella assunzione di rischio, se si considera che un eventuale invenduto peserebbe molto sui passi successivi. Il “mercato primario” non coinvolge solo i creativi alle prime armi, ma anche gli artisti affermati quando propongono, ad esempio, una nuova produzione.

MERCATO SECONDARIO

Ed ecco l’altra faccia della medaglia. Con “mercato secondario” si parla di vendite successive alla prima. Qui si raggiungono i prezzi milionari di alcune opere, che tanto colpiscono l’opinione pubblica.

È il regno incontrastato delle case d’asta, che danno grande visibilità ai loro incanti indicando, poi, i costi di aggiudicazione che fanno “notizia”.

Ma di questi particolari soggetti del sistema dell’arte ne parleremo in un prossimo articolo 😉

COEFFICIENTE D’ARTISTA   mercato arte

Devo confessarvi che è uno dei primi termini che ho sentito nominare, quando ho iniziato a lavorare in questo mondo, e uno degli ultimi che ho compreso!

La domanda che si rincorre frequentemente negli spazi commerciali devoti all’arte è: “Quanto vale?”. Per calcolare il prezzo di un’opera è essenziale conoscere il cosiddetto “coefficiente d’artista”, che nasce grazie al curriculum del creativo, al numero di mostre effettuate, alla presenza di opere in importanti collezioni museali e private, alle pubblicazioni ottenute. Esiste, però, una vera e propria formula matematica per definire il valore economico di una creazione. Essa include il coefficiente: un punteggio che parte da 0,2 (artisti ad inizio carriera) ed arriva anche fino a 10 (artisti noti). Vero è che, arrivati ad una certa soglia di notorietà, sono i risultati d’asta a dettare i parametri economici delle quotazioni.

Eccovi, dunque, la tanto famigerata formula “magica”:

[(base+altezza)*coefficiente]*10 = prezzo di un’opera

Sembra tutto facile, ma in realtà esistono delle eccezioni a questa “regola”: la produzione di più copie di una singola opera fa diminuire il coefficiente. Momenti di grande creatività e sperimentazione di tecniche possono farlo salire.

Insomma, il coefficiente d’artista è uno strumento di “orientamento”.

La questione inizia a farsi “spinosa”, non vi sembra?!

E pensare che mancano ancora all’appello la disamina delle già citate case d’asta e del loro funzionamento, la trattazione della “due diligence“, l’analisi dei principali contratti che si applicano nel mondo artistico.

È proprio di ciò che parleremo nei prossimi articoli 😀

Il mercato dell’arte islamica online – Art Nomade Milan

mercato arte islamica

Il mercato dell’arte islamica online – Art Nomade Milan

Stante l’emergenza mondiale da COVID-19, tutti gli incanti si svolgono online. Esiste addirittura un’intera settimana dedicata alle vendite di arte islamica…la conoscete?!

Appuntamenti sospesi, consuete aste primaveriali newyorkesi rinviate a giugno.

Il virus non risparmia nemmeno le major del mondo dell’arte, che puntano ad abbattere i costi operativi.

È di alcuni giorni fa la notizia che Sotheby’s ha avviato un piano di tagli al personale, che porterà ad una riduzione di circa 200 dipendenti.

Christie’s, al momento, non sembra agire sulla forza lavoro interna, ma solo sui collaboratori esterni.

Entrambi i colossi hanno assicurato che non vi saranno cambiamenti all’interno dei dipartimenti specializzati, tra i quali spicca quello di…arte islamica.

Il mercato – Art Nomade Milan

Qualche giorno fa, mentre ero a “zonzo” sul web, sono capitata sul sito di Sotheby’s e mi è saltata all’occhio una definizione: “Islamic Week”.

Ebbene sì: due volte l’anno, ad aprile e ad ottobre, vi è un’intera settimana dedicata agli incanti di questa speciale nicchia di mercato. Come sempre, anche la competitor Christie’s non è da meno e sviluppa il medesimo format, all’incirca nello stesso periodo temporale.

Artcurial, invece, casa d’aste francese nata nel 2002, ha creato un evento speciale: la settimana di vendite PARIS#MARRAKECH, con aste che si svolgono a Parigi e nella cittadina marocchina.

L’azienda francese si sta facendo strada nel panorama del continente africano: ha aperto una sede in Marocco ed ha inaugurato il dipartimento di arte africana contemporanea.

Il mercato dell’arte islamica online – Art Nomade Milan

In questo frangente è però la storia di Sotheby’s ad essere davvero interessante.

La prima vendita di manoscritti islamici della casa londinese avvenne nel lontano 1755, durante la cessione di una collezione di testi provenienti dalla cittadina di Oxford. Nei secoli la major ha curato l’incanto di collezioni famosissime come la “Kevorkian Foundation Collection” (1967-83), la “Aryeh Family Collection” (1999) e la  “Khosrovani-Diba Collection” (2016). Proprio tra le mura londinesi sono stati toccati i record d’asta del settore: una magnifica pagina di un’edizione dello “Shahnameh” di Shah Tahmasp, famosissima epopea persiana (venduta per £ 7.433.250) ed un candeliere araldico mamalucco (venduto per  £ 4.521.250).

Oggi il dipartimento si occupa di miniature, ceramiche, dipinti, armi, vetro, oggetti metallici e di tutte le creazioni provenienti dal Medio Oriente fino ad arrivare, alcune volte, all’India.

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Il mercato dell’arte islamica online – Art Nomade Milan  Pagina dedicata al dipartimento di arte islamica (www.sothebys.com).

Islam – Art Nomade Milan

In questo annus horribilis, l’asta di “Arte del Mondo Islamico e dell’India“, prevista a fine marzo, è stata posticipata al 10 giugno. Tutti gli altri incanti sono finiti online.

Quindi un'”Islamic Week” primaverile un po’ sottotono, anche se alcune vendite non hanno deluso.

Tre gli eventi da seguire per gli appassionati di settore: “Modern and Contemporary African Art Online” (27/31 Marzo), “Important Works from the Najd Collection, Part II” (31 Marzo) e “The Orientalist Sale” (2/7 Aprile).

Piccolo mistero: le informazioni inerenti la vendita della seconda porzione della collezione Najd sono sparite dal sito (rinvio dell’incanto?! Sto aspettando delucidazioni dalla casa d’aste).

Assemblata durante gli anni Ottanta, la raccolta di arte orientale era la più importante al mondo in mani private. Per anni il suo proprietario è rimasto top secret. Era il milionario saudita Nasser Al Rashid.

Veniamo, però. agli incanti che si sono regolarmente svolti, il più interessante dei quali è stato la Orientalist Sale.

55 lotti, tra i quali dipinti e sculture che rappresentavano paesaggi, persone ed usanze del Nord Africa, dell’Egitto, dell’Arabia e del mondo ottomano. Dalle scene di culto alle vita quotidiana nei souq, la vendita è sempre stata un must dell’Islamic Week.

islam online – Art Nomade Milan

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Il mercato dell’arte islamica online-Art Nomade Milan  Henriette Browne, “Una visita: interno di un harem”  Courtesy of www.sothebys.com 

La quasi totalità delle opere datava fine XIX, inizi XX secolo e molte avevano per soggetto Costantinopoli.

Istanbul, come divenne nota agli occidentali all’inizio del XX secolo, attirò tantissimi artisti, che ne rimasero incantati. Tra questi anche un italiano, Fausto Zonaro (1854-1929), arrivato da Venezia e rimasto in città quasi venti anni. Divenne una figura di spicco dei circoli culturali oltre che, per un certo periodo, pittore di corte del Sultano Abdulhamid II.

Il Corno d’Oro, Hagia Sophia, le architettura rilucenti al sole, il porto…una città che continua ad affascinare anche ai nostri giorni, come ci ricorda il celebre scrittore Orhan Pamuk. Per l’uscita de “Il Museo dell’Innocenza“, aveva dichiarato di aggirarsi spesso, macchina fotografica alla mano, per le colline della moderna Istanbul. Da quelle alture si possono ancora ammirare i paesaggi “apprezzati dalle ambasciate straniere in epoca ottomana”.

arte online – Art Nomade Milan

E di magia si tratta, visti i risultati raggiunti dai 31 lotti venduti, considerato il periodo e la datazione dei pezzi.

Infatti, tra gli addetti del settore, circola la voce che i dipinti di fine Ottocento abbiano perso di valore negli ultimi anni. Rimasti in una sorta di “limbo”, a cavallo tra modernità e mercato antiquario.

Eppure l'”orientalismo” “tira” ancora…come mai?!

Vi lascio nel dubbio aspettandovi al prossimo articolo 😉

mercato arte islamica online
Il mercato dell’arte islamica online-Art Nomade Milan Théodore Gudin, “Il Corno d’Oro“, courtesy of www.sothebys.com.