Imparare l’arte divertendosi grazie ad ART FIX – Art Nomade Milan

ART FIX

Imparare l’arte divertendosi grazie ad ART FIX – Art Nomade Milan

E-learning e arte: Art Nomade Milan è riuscita a scovare una nuovissima piattaforma online che vi riserverà delle belle sorprese. Leggete per credere 😉

Con l’emergenza sanitaria globale le opportunità di apprendimento digitale sono aumentate in maniera esponenziale. Oltre alle scuole di ogni ordine e grado, che sono approdate sul web, non sono mancate le occasioni di approfondimento extra scolastiche.

L’arte non è stata da meno anche su questo fronte: dopo le fiere catapultate nel WWW grazie alle viewing room, le aste virtuali e le esposizioni in 3D, sono aumentate le offerte di corsi sulla storia e critica d’arte e sul mercato.

Ed è proprio grazie alle connessioni virtuali che ho scoperto ART FIX, una piattaforma tutt’altro che tradizionale.

Un team 100% femminile si propone di avvicinare ai meccanismi del mondo della cultura anche i meno propensi, grazie ad episodi a tema pubblicati con cadenza regolare.

Video appealing, che scorrono velocemente seppur in inglese: il che non è per niente male 🙂 Un’opportunità per allenare le nostre conoscenze in fatto di lingue straniere.

“Imparare divertendosi”: è così che ho definito ART FIX. Ma saranno le sue fondatrici, Ingrid e Yvette, a descriverci la piattaforma nelle prossime righe ⬇️⬇️

– Dal mondo della moda (Ingrid) al mondo dell’arte (Yvette). Come vi siete conosciute e come è nato il progetto ART FIX?

La nostra storia è iniziata quando ci siamo incontrate 20 anni fa, attraverso il nostro comune interesse per l’arte contemporanea. Un mondo che, a differenza di oggi, era riservato esclusivamente agli insider. Da questo amore condiviso è nata un’amicizia speciale, che ci ha portate in diversi angoli del globo inseguendo la nostra passione. Ma, ovviamente, come la maggior parte delle cose, la cultura funziona se condivisa. E così è cresciuto il desiderio di costruire una piattaforma online per l’educazione all’arte contemporanea, per i nostri amici e per gli amici di amici e così via. Quello che cerchiamo di fare è dare vita al mondo dell’arte e abbattere i pregiudizi, in maniera interessante e coinvolgente, in modo che la nostra community possa formulare la propria opinione sulle opere, sugli artisti, sulle gallerie e sui musei. Proprio come siamo state in grado di fare noi due 20 anni fa.

– “Rendere l’arte contemporanea accessibile ed emozionante per tutti” è uno dei motti di ART FIX. Come funziona la piattaforma di e-learning? È un percorso online tradizionale o qualcosa di più?

Quando ti unisci ad Art Fix, diventi parte di una comunità. Forniamo apprendimento online sull’arte contemporanea ovunque e in qualsiasi momento, permettendo di vedere gli episodi in ogni luogo che si adatta al proprio stile di vita. Grazie all’online si impara secondo il ritmo di ciascuno. Art Fix è accessibile a tutti, basta una connessione. Rifuggiamo lo “snobismo” artistico. Siamo qui per democratizzare il modo in cui l’arte contemporanea è intesa, discussa e vissuta.
Ogni mese viene pubblicato un nuovo episodio tematico di 30 minuti, comprese interviste e approfondimenti dell’artista. Al momento abbiamo pubblicato cinque entusiasmanti puntate, incluse quelle riguardanti la street art, la scultura, i nuovi media e le aste. Per coloro che desiderano qualcosa di più del solo corso in sé, offriamo diverse storie, che ti invitano a scoprire i segreti del “dietro le quinte”. Questi racconti assumono varie forme: ad esempio elenchi ricchi di suggerimenti (IRL, “In Real Life”) sulle migliori destinazioni d’arte worldwide, da Amsterdam a Los Angeles, da Dublino a Pechino. Puoi controllare la nostra lista su Amsterdam qui per avere un assaggio di queste guide artistiche. Quindi, in questo senso, la nostra piattaforma non è tradizionale, perché offriamo molto oltre all’e-learning. Siamo una comunità.

DDJDJJDJDJ

ART FIX
Imparare l’arte divertendosi grazie ad ART FIX – Art Nomade Milan

JFJJFJJFJ

– Quali sono i punti di forza di ART FIX rispetto ad altre piattaforme di e-learning?

Siamo accessibili, divertenti e facili da guardare. Si ottengono i vantaggi di un corso senza la fatica dello studio. Nessun professore pressante o tempi rigidi, solo video coinvolgenti ricchi di humor. Vogliamo demistificare il mondo dell’arte contemporanea e renderlo più accessibile attraverso una migliore narrazione, il che significa che tutto viene raccontato per essere ricordato.
Un’altra importante distinzione è che il nostro contenuto è stato creato nel 2020 per uno spettatore contemporaneo: discutiamo di questioni rilevanti al giorno d’oggi, come il movimento “Black Lives Matter” o il femminismo. Siamo orgogliose di mettere sempre le artiste al centro della nostra attenzione.

– Cosa significa diventare un membro della community di “ART FIX”? Quali sono i vantaggi per gli amanti dell’arte e per chi vuole diventarlo?

L’abbonamento annuale ad Art Fix ti rende un “Art Fixer“, il che significa che potrai vedere un nuovo episodio ogni mese. Legati al tema della puntata, forniamo diversi approfondimenti esclusivi per soddisfare tutte le curiosità, oltre all’introduzione di ciascun video. Come discusso, abbiamo costruito video da ricordare, allegando a ciascuno anche un PDF intitolato “Cosa abbiamo imparato in questo episodio”: un breve riassunto degli artisti e delle opere di cui discutiamo, in modo che si possa sempre farvi riferimento. Non importa se si è un principiante o un professionista dell’arte contemporanea. Si impara sempre qualcosa di nuovo. Questa è la nostra promessa! 

– Il team di ART FIX è femminile al 100%. Pensate che nel sistema dell’arte esista un problema di “gender gap”? Quanto è importante il ruolo delle donne per la crescita della società contemporanea?

Una delle nostre missioni è puntare i riflettori sull’arte al femminile, non in qualità di soggetti ritratti, ma di donne dietro al cavalletto. Raccontiamo storie di artiste che dipingono, che scolpiscono o fotografano. Può esserci un falso senso di femminismo nel mondo dell’arte a causa dell’inclusione delle donne come soggetti, ma, in realtà, il divario esiste quando si guarda al creatore delle opere. Secondo un recente studio pubblicato da Artsy, solo due opere di artiste sono entrate nelle prime 100 vendite all’asta di dipinti, nonostante le donne siano l’argomento per circa la metà dei primi 25. È questo che cerchiamo di cambiare, seppur nel nostro piccolo.

ART FIX

ART FIX
Imparare l’arte divertendosi grazie ad ART FIX – Art Nomade Milan

JJJJJJJ

– So che è una scelta difficile: avete realizzato 6 episodi su 12 (per la prima stagione), qual è il vostro preferito?

Ingrid: Episodio 6 su “L.O.L – appropriazione e arte concettuale” . Amo l’elemento della risata nell’arte. L’ultima puntata è sempre la mia preferita perché è al primo posto!
Yvette: Episodio 2 – Alcuni dei miei artisti preferiti come Antony Gormley e Alicja Kwade compaiono in questo video. Non solo discutiamo del loro lavoro, ma lasciamo anche che l’artista parli delle idee alla base delle proprie creazioni. Amo l’avventura e scoprire alcune delle opere di questo video è una vera sfida. Pensa alle “Seven Magic Mountains” di Ugo Rondinone nel deserto del Nevada o alla scultura in ferro arrugginito di Gormley raffigurante un uomo su una montagna nella località sciistica di Lech, in Austria. Non puoi davvero apprezzare questi lavori finché non li vedi di persona!

– Uno degli artisti preferiti di Yvette è Njideka Akunyili Crosby. Avete mai pensato di realizzare un intero episodio sull’arte africana contemporanea?

Ok, ci hai beccate! Non l’abbiamo ancora annunciato ufficialmente, ma, al momento, stiamo lavorando a un episodio esclusivamente sulle artiste di colore, che pubblicheremo alla fine di ottobre. Restate sintonizzati per scoprirlo!!

– Il penultimo episodio riguarda arte e attivismo. Pensate che l’attivismo artistico sia ancora importante per cambiare il sistema a favore di una maggiore equità?

L’arte contemporanea ha tradizionalmente agito come un riflesso del tempo in cui viviamo, uno specchio un po più facile da guardare rispetto ai cupi titoli dei giornali. Eppure, in anni più recenti, il contemporaneo ha iniziato a svolgere un ruolo più attivo in cui funge da catalizzatore piuttosto che da reagente. Ad esempio l’artista concettuale Jenny Holzer ha prodotto un’opera nel 2018, in reazione alla violenza armata e alle sparatorie nelle scuole, in cui ha posizionato schermi luminosi a LED su camion che giravano per diverse città degli Stati Uniti con dichiarazioni conflittuali sulle politiche statunitensi.  Pensa a “Too Late Now” o a “The President Backs Away”. Ciò mostra come l’arte venga portata fuori dai confini tradizionali e più chiusi di musei o gallerie e diventi un vero veicolo di cambiamento politico.

MMMMMM

Oppure prendi l’opera di street art “Black Lives Matter”, creata nel maggio 2020, che è stata celebrata dal Governatore della DC ed è stata estremamente provocatoria data la sua collocazione di fronte alla Casa Bianca. Questi esempi mostrano che, mentre l’arte contemporanea ha sempre svolto un ruolo riflessivo, l’arte attivista nel 2020 è un modo di protestare in sé e per sé. E, osiamo dire, forse un mezzo ancora più efficace di altre forme di protesta.

ART FIX

ART FIX
Imparare l’arte divertendosi grazie ad ART FIX – Art Nomade Milan

HHHHHHHH

– COVID 19: in che modo la situazione sanitaria globale ha influenzato le attività di ART FIX? Pensate che le realtà online possano sostituire i precedenti meccanismi del mercato dell’arte?

Art Fix è stato lanciata proprio all’inizio della pandemia globale. Ha fornito un’opportunità unica per l’apprendimento online, che può svolgersi nella sicurezza della propria casa senza limitazioni. Quindi, dal punto di vista di Art Fix, è stata un’occasione di investimento su se stessi per i nostri spettatori, proteggendo la propria salute. Se lo guardiamo da una prospettiva più ampia e consideriamo il mercato, il periodo non è stato positivo. Mentre fiere, musei, gallerie e case d’asta hanno svolto un lavoro straordinario nel passare al digitale negli ultimi mesi, c’è ancora così tanto da fare che non può essere totalmente sostituito da un’esperienza digitale. Non puoi sentire la vera energia del lavoro, studiare correttamente i particolari, esaminare il modo in cui ti fa sentire un’opera d’arte.

MMMMMM

Nel nostro quarto episodio, ad esempio, discutiamo delle aste. Mentre ci immergiamo nella logistica di una vendita di Sotheby’s o Christie’s, filmiamo anche un’asta fisica in svolgimento, mostrando l’energia, il brusio e il desiderio di acquistare. Ci vuole una mentalità completamente diversa per studiare o comprendere l’arte online, per non parlare dell’acquisto di un’opera. Quindi è più un cambiamento di mentalità, piuttosto che operativo. E, sfortunatamente, la mente impiega molto più tempo per modificarsi di quanto non sia necessario per costruire un sito Web o creare un’app!

– Pensiamo al futuro ?. Potete svelarci qualcosa sui progetti ART FIX che state attualmente sviluppando?

Creare ed espandere la comunità di Art Fix: la nostra visione è che i membri di Art Fix non siano solo spettatori, ma appartengano a una community online e offline di amanti dell’arte. Questa sarà il soggetto a cui rivolgersi per chiunque desideri immergersi nel mondo della cultura o condividere la propria passione per l’arte contemporanea. La destinazione online per condividere i propri pezzi o artisti preferiti, discutere le prossime mostre in galleria, forse anche suggerire il posto migliore per prendere un caffè lungo la strada!

MMMMMM

Ci auguriamo che questa comunità rispecchi la nostra appartenenza in termini di diversità: tutti i sessi, le nazionalità e le razze giocano un ruolo fondamentale. Ovviamente continueremo a puntare i riflettori sulle artiste, poiché queste sono i talenti con cui la storia dell’arte non è stata così gentile. Abbiamo inaugurato la piattaforma solo pochi mesi fa, ma la nostra comunità è già in crescita e vogliamo che la passione per l’arte contemporanea e il potenziamento delle artiste siano al centro di tutto ciò!

 

 

 

Arte e lockdown: la parola ai giovani artisti – Art Nomade Milan

arte e lockdown

Arte e lockdown: la parola ai giovani artisti – Art Nomade Milan

Si parla tanto di cambiamenti del settore, di incertezza del futuro: gli intervistati, però, sono sempre grandi galleristi o direttori di importanti istituzioni culturali.

Ma qualcuno ha sentito i giovani artisti?!

A quanto pare la major Sotheby’s sembra navigare in cattive acque (fonte il Sole24Ore), le gallerie tentano il tutto per tutto con eventi online e maggior presenza sui social media, le fiere di settore sviluppano viewing room. E i creativi, in questo periodo di chiusura forzata, come se la stanno cavando?

Ricordiamoci che senza di loro tutta la “baracca” non starebbe in piedi 😉

I giovani artisti italiani come vedono il futuro?

Art Nomade Milan lo ha domandato ad Iris Corvino, ventottenne bergamasca che vorrebbe fare dell’arte la sua professione. Inutile ricordavi quanto la Lombardia e le provincie di Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona abbiano sofferto per questa dannata pandemia globale.

Ecco cosa ci ha raccontato Iris.

– Iris, da dove nasce la tua passione per l’arte? Quale è stato il tuo percorso di studi?

La mia passione per l’arte nasce da piccolina. Pensa che a 7 anni dissi a mia mamma: “Da grande voglio fare la pittrice”. ?

Credo che questa determinazione mi abbia portato a realizzare il mio sogno, anche se non so bene se “sogno” sia la parola corretta, perché sono ancora in fase di crescita. Forse ho raggiunto un livello di consapevolezza che mi aiuterà a raggiungere il mio obiettivo: essere un’ artista riconosciuta per ciò che esprime e ciò che dà allo spettatore. Penso che questo sia il compito dei creativi: donare bellezza. Una bellezza intesa da ognuno di noi in modo diverso. Si devono trasmettere i valori che ciascuno ha dentro di sé e lo stupore per la vita . Il mio percorso di studi comincia dalla scelta di inscrivermi al liceo artistico di Bergamo. Dopo ho deciso di continuare nel settore e mi sono iscritta all’Accademia Carrara, dove ho frequentato il corso di “Pittura Arti visive”.

arte  e lockdown

L’accademia mi ha aperto un mondo, infondendomi la capacità di vedere in maniera diversa le cose. Ho compreso quanto la comunicazione visiva sia importante. Se usata con intelligenza è potente ed esplosiva come una “bomba”: riesce ad arrivare dritto al cuore ed alla mente delle persone. Mi sono poi iscritta all’Accademia di Brera, dove ho frequentato il biennio di pittura. Milano è davvero un altro mondo. Mi ha insegnato tanto ed in accademia ho stretto delle fortissime amicizie.

– Sbaglio o l’arte è un’“affare di famiglia”?! Anche tuo padre è un artista…

No, non sbagli, è proprio così! Un”affare di famiglia”. Mio padre è un pittore da tanti anni: ha esposto per molto tempo a Bergamo e soprattutto in Città Alta, anche durante i “mercatini” della domenica. Ero e sono ancora molto orgogliosa di mio padre. Grazie a lui, alla sua meravigliosa pittura ed alla sua tenacia siamo cresciuti amando l’arte.

arte e lockdown

È riuscito a mantenere una famiglia solo con la sua arte per molti anni e io, da piccolina, vedendolo dipingere ogni giorno nel suo studio, guardando i suoi quadri, i suoi colori, le sue spatole pensavo quanto fosse meraviglioso. Credo sia stato questo il motivo che mi ha spinto a inseguire la mia passione: mio padre non ha potuto fare gli studi che ho fatto io, erano altri tempi, ma tutt’oggi mi ripete di quanto lui ora sia orgoglioso di me. Portare avanti lo spirito artistico, studiare per renderlo migliore è un dono.

arte e lockdown
Arte e lockdown: la parola ai giovani artisti – Art Nomade Milan  “Walk this way“, Iris Corvino.

Riesci a descriverci la tua poetica…in poche righe?!  Arte e lockdown

Certo! Amo trasmettere gioia e armonia con la mia arte. Vedo la bellezza nelle piccole cose e con i colori tiro fuori questa energia. Armonia, unione, individualità, forza, potenza sono all’interno della mia poetica.

– Pittura, scultura, fotografia, video arte, performance, installazioni, grafica…quale medium preferisci?!

Questa è una domanda difficile, perché io amo usare tutti i media possibili. Non amo i limiti: riesco ad esprimermi con qualsiasi mezzo.

Mi piace molto l’installazione, specialmente interattiva, che faccia riflettere lo spettatore.

Mi piace tantissimo anche la performance: recitare con il proprio corpo per trasmettere il messaggio.

Della video arte apprezzo l’utilizzo dello schermo come un pennello ed una grande palette di colori. Devo ammettere che la mia artista di riferimento, fin dai tempi dell’accademia a Bergamo, è sempre stata Pipilotti Rist.

La fotografia, invece, la uso per catturare un istante preciso e trarne, poi, un’opera d’arte. 

Nelle mie creazioni uso, in parte, anche la scultura. Al momento, però, è la pittura il mezzo della mia espressione artistica.

arte e lockdown

arte e lockdown
Arte e lockdown: la parola ai giovani artisti – Art Nomade Milan   Art Innsbruck.

Detto ciò, ritengo che sia molto importante per un artista essere capace di utilizzare qualsiasi medium e poi sceglierne uno nel momento in cui se ne ha bisogno per una determinata opera. L’arte per me è come un gioco, nel senso che trasmette emozioni che ci conducono ad esplorare noi stessi.

–  Giovani artisti e social media: il tuo rapporto con le principali piattaforme online?

Ti dirò, il mio rapporto con i social e le piattaforme online è buono. Mi trovo bene: credo sia un ottimo modo per entrare in contatto, specialmente in questo periodo. I giovani artisti sono poco riconosciuti e hanno pochi mezzi per ottenere visibilità: i social aiutano molto nel creare network e superare le timidezze. 

– So che hai partecipato a molte mostre mercato: come ti sei trovata?  arte e lockdown

Si, mi sono sempre trovata benissimo! Mettere in mostra la mia arte e osservare come la gente la guarda e la valuta mi dà grande emozione. È un’occasione per mettersi alla prova ;).

– Italy versus abroad: ho letto che hai spesso esposto in altre nazioni europee. Come ti sei trovata? È vero che il Bel Paese offre poche opportunità ai giovani creativi?

Sì, ho avuto la possibilità di esporre all’estero ed è stato molto utile conoscere altre realtà.

Purtroppo lo confermo: in Italia per i giovani creativi è difficile vivere della propria arte. Penso, però, che non ci si debba abbattere: una volta trovato il coraggio di “buttarsi”, di proporsi anche perseverando, le possibilità arrivano. Le occasioni esistono: basta crederci e provare.

– Secondo te come è cambiato il mondo dell’arte a causa delle chiusure forzate causate dall’epidemia da COVID-19?  arte e lockdown

Il mondo dell’arte ha sofferto a causa del lockdown. I musei, le gallerie… spero che piano piano si possa tornare alla normalità.

Io stessa mi sono resa conto di quanto sia stato e sia tutt’ora difficile. Per un po’ ho smesso di fare arte. Andavo nello studio e mi domandavo: “E ora? Che cosa faccio?”. Mi sono immedesimata nei panni delle associazioni, dei collettivi, dei piccoli gruppi di artisti…

Per raccontarti un aneddoto, qualche mese fa, ho ricevuto un invito da parte di una Galleria spagnola per partecipare ad una fiera a Bruxelles, ma ho rifiutato.

arte e lockdown

Ho detto di no perché non sapevo se ne valeva la pena in un periodo di crisi come questo. Tutto, specialmente a Bergamo, era chiuso. Non si poteva uscire nemmeno per spedire i quadri.

Dopo ho compreso quanto sia difficoltoso il momento anche per queste gallerie. In quel momento mi sono sentita frenata dall’emergenza. Adesso mi rendo conto di come sia importante portare avanti l’arte soprattutto nei momenti difficili. Così ho riscritto al gallerista ed ora siamo in contatto. Sono pronta a ricominciare.

Dobbiamo avere pazienza e lasciarci aperta ogni possibilità: dopo di che siamo liberi di fare le nostre scelte artistiche. 

– Quali sono, quindi, i tuoi progetti futuri?

I mie progetti futuri?!

Sto valutando l’idea di studiare ancora per insegnare al meglio “discipline pittoriche”, nonostante sia insegnante già da un po’. Mi piace tantissimo trasmettere la mia passione agli altri, ma bisogna sempre tenersi aggiornati. Nel frattempo sto creando nuovi lavori, che spero presto di esporre. Ho lasciato tre mostre in stand by: non vedo l’ora che la situazione si normalizzi e che le Gallerie possano riaprire regolarmente.

Le esposizioni si svolgeranno a Torino, Milano e Londra.

Il mercato dell’arte islamica online – Art Nomade Milan

mercato arte islamica

Il mercato dell’arte islamica online – Art Nomade Milan

Stante l’emergenza mondiale da COVID-19, tutti gli incanti si svolgono online. Esiste addirittura un’intera settimana dedicata alle vendite di arte islamica…la conoscete?!

Appuntamenti sospesi, consuete aste primaveriali newyorkesi rinviate a giugno.

Il virus non risparmia nemmeno le major del mondo dell’arte, che puntano ad abbattere i costi operativi.

È di alcuni giorni fa la notizia che Sotheby’s ha avviato un piano di tagli al personale, che porterà ad una riduzione di circa 200 dipendenti.

Christie’s, al momento, non sembra agire sulla forza lavoro interna, ma solo sui collaboratori esterni.

Entrambi i colossi hanno assicurato che non vi saranno cambiamenti all’interno dei dipartimenti specializzati, tra i quali spicca quello di…arte islamica.

Il mercato – Art Nomade Milan

Qualche giorno fa, mentre ero a “zonzo” sul web, sono capitata sul sito di Sotheby’s e mi è saltata all’occhio una definizione: “Islamic Week”.

Ebbene sì: due volte l’anno, ad aprile e ad ottobre, vi è un’intera settimana dedicata agli incanti di questa speciale nicchia di mercato. Come sempre, anche la competitor Christie’s non è da meno e sviluppa il medesimo format, all’incirca nello stesso periodo temporale.

Artcurial, invece, casa d’aste francese nata nel 2002, ha creato un evento speciale: la settimana di vendite PARIS#MARRAKECH, con aste che si svolgono a Parigi e nella cittadina marocchina.

L’azienda francese si sta facendo strada nel panorama del continente africano: ha aperto una sede in Marocco ed ha inaugurato il dipartimento di arte africana contemporanea.

Il mercato dell’arte islamica online – Art Nomade Milan

In questo frangente è però la storia di Sotheby’s ad essere davvero interessante.

La prima vendita di manoscritti islamici della casa londinese avvenne nel lontano 1755, durante la cessione di una collezione di testi provenienti dalla cittadina di Oxford. Nei secoli la major ha curato l’incanto di collezioni famosissime come la “Kevorkian Foundation Collection” (1967-83), la “Aryeh Family Collection” (1999) e la  “Khosrovani-Diba Collection” (2016). Proprio tra le mura londinesi sono stati toccati i record d’asta del settore: una magnifica pagina di un’edizione dello “Shahnameh” di Shah Tahmasp, famosissima epopea persiana (venduta per £ 7.433.250) ed un candeliere araldico mamalucco (venduto per  £ 4.521.250).

Oggi il dipartimento si occupa di miniature, ceramiche, dipinti, armi, vetro, oggetti metallici e di tutte le creazioni provenienti dal Medio Oriente fino ad arrivare, alcune volte, all’India.

mercato arte islamica
Il mercato dell’arte islamica online – Art Nomade Milan  Pagina dedicata al dipartimento di arte islamica (www.sothebys.com).

Islam – Art Nomade Milan

In questo annus horribilis, l’asta di “Arte del Mondo Islamico e dell’India“, prevista a fine marzo, è stata posticipata al 10 giugno. Tutti gli altri incanti sono finiti online.

Quindi un'”Islamic Week” primaverile un po’ sottotono, anche se alcune vendite non hanno deluso.

Tre gli eventi da seguire per gli appassionati di settore: “Modern and Contemporary African Art Online” (27/31 Marzo), “Important Works from the Najd Collection, Part II” (31 Marzo) e “The Orientalist Sale” (2/7 Aprile).

Piccolo mistero: le informazioni inerenti la vendita della seconda porzione della collezione Najd sono sparite dal sito (rinvio dell’incanto?! Sto aspettando delucidazioni dalla casa d’aste).

Assemblata durante gli anni Ottanta, la raccolta di arte orientale era la più importante al mondo in mani private. Per anni il suo proprietario è rimasto top secret. Era il milionario saudita Nasser Al Rashid.

Veniamo, però. agli incanti che si sono regolarmente svolti, il più interessante dei quali è stato la Orientalist Sale.

55 lotti, tra i quali dipinti e sculture che rappresentavano paesaggi, persone ed usanze del Nord Africa, dell’Egitto, dell’Arabia e del mondo ottomano. Dalle scene di culto alle vita quotidiana nei souq, la vendita è sempre stata un must dell’Islamic Week.

islam online – Art Nomade Milan

mercato arte islamica online
Il mercato dell’arte islamica online-Art Nomade Milan  Henriette Browne, “Una visita: interno di un harem”  Courtesy of www.sothebys.com 

La quasi totalità delle opere datava fine XIX, inizi XX secolo e molte avevano per soggetto Costantinopoli.

Istanbul, come divenne nota agli occidentali all’inizio del XX secolo, attirò tantissimi artisti, che ne rimasero incantati. Tra questi anche un italiano, Fausto Zonaro (1854-1929), arrivato da Venezia e rimasto in città quasi venti anni. Divenne una figura di spicco dei circoli culturali oltre che, per un certo periodo, pittore di corte del Sultano Abdulhamid II.

Il Corno d’Oro, Hagia Sophia, le architettura rilucenti al sole, il porto…una città che continua ad affascinare anche ai nostri giorni, come ci ricorda il celebre scrittore Orhan Pamuk. Per l’uscita de “Il Museo dell’Innocenza“, aveva dichiarato di aggirarsi spesso, macchina fotografica alla mano, per le colline della moderna Istanbul. Da quelle alture si possono ancora ammirare i paesaggi “apprezzati dalle ambasciate straniere in epoca ottomana”.

arte online – Art Nomade Milan

E di magia si tratta, visti i risultati raggiunti dai 31 lotti venduti, considerato il periodo e la datazione dei pezzi.

Infatti, tra gli addetti del settore, circola la voce che i dipinti di fine Ottocento abbiano perso di valore negli ultimi anni. Rimasti in una sorta di “limbo”, a cavallo tra modernità e mercato antiquario.

Eppure l'”orientalismo” “tira” ancora…come mai?!

Vi lascio nel dubbio aspettandovi al prossimo articolo 😉

mercato arte islamica online
Il mercato dell’arte islamica online-Art Nomade Milan Théodore Gudin, “Il Corno d’Oro“, courtesy of www.sothebys.com.