Marocco mon amour! – Art Nomade Milan

1-54 Art Fair

Marocco mon amour! – Art Nomade Milan

Marocco mon amour

#iorestoacasa , ma possiamo viaggiare grazie ad Art Nomade Milan! Vi avevo promesso un approfondimento sulla scena culturale di Marrakech: eccolo 🙂

Si dice che i “luoghi del cuore” per ciascuno di noi non siano molti. Quelli di Art Nomade Milan, oltre alla città dove sono nata e cresciuta, sono Milano (“città del mio destino“), Parigi e…a sorpresa Marrakech!

Ero partita con molte incertezze: una ragazza che viaggia da sola, la prima volta in Africa…

Sono tornata incantata dai paesaggi, dalla cultura, dal cibo e naturalmente dall’arte del Marocco.

Per inciso, durante la mia permanenza, non mi sono capitate situazioni borderline: certo è che mi sono adeguata alle tradizioni del luogo che mi ospitava. Abiti abbastanza lunghi e profondo rispetto per le loro usanze. Queste accortezze penso debbano caratterizzare qualsiasi viaggio di scoperta, indipendentemente dalla meta.

Marocco mon amour

Con mia somma sorpresa ho scoperto che il Marocco è una nazione vivacissima dal punto di vista artistico. Prova ne è il censimento delle realtà culturali africane messo in campo da Art and About Africa, un nuovo progetto lanciato a febbraio 2020 (www.artandaboutafrica.com).

Analizzando la dislocazione di istituzioni culturali ed artisti si nota come il Marocco sia la quarta nazione per offerta culturale, dopo Sud Africa, Nigeria e Kenya.

Marocco mon amour! - Art Nomade Milan
Marocco mon amour! – Art Nomade Milan Pianta dei luoghi di arte e cultura iscritti al progetto Art and About Africa

Non solo Marrakech, ma anche Casablanca, Tangeri, Rabat (dove a gennaio ha inaugurato il Musée National de la Photographie): quasi tutte le città marocchine offrono un ricco ventaglio di alternative per gli appassionati d’arte.

Marocco mon amour

Io sono arrivata a Marrakech per seguire la 1-54 Art Fair, come vi ho raccontato in un precedente articolo. La città è una meraviglia per gli occhi e soddisfa tutte le tipologie di turisti: l’appassionato di gastronomia (dai ristoranti gourmet come il Restaurant Dardar, al brivido dello street food in stile Chef Rubio in Place Jemaa el-Fna); la stacanovista dei rituali di bellezza (l’hammam è da provare, oltre all’acquisto di essenze di zagara, patchouli e ambra, sapone nero e maschere per il viso allo zafferano); l’avventuriero “ma non troppo” (gite nel deserto comodamente effettuabili in due giorni, immersione totale nelle strette viuzze della Medina, una corsa in cammello nella Palmeraie); l’irrinunciabile dello shopping (i negozietti dei diversi Souk vanno dalla botteguccia alla vera e propria boutique. Occhio ai gioielli d’epoca in argento berberi: sono meravigliosi); lo “sbocciatore” (Nikki Beach, La Mamounia, Es Saadi Marrakech Resort, Mandarin Oriental e Four Season sono i suoi posti).

Marocco mon amour! - Art Nomade Milan
Marocco mon amour! – Art Nomade Milan    La Mamounia

Marocco mon amour

Ma veniamo alla tipologia di turista che più mi interessa: l’appassionato d’arte 😉

Eccovi quindi la lista dei luoghi di cultura imperdibili per Art Nomade Milan!

PS: visto che di tempo libero, purtroppo, ne abbiamo, quale occasione migliore per pianificare il prossimo viaggio?!

–MACAAL: Musée d’Art Contemporain Africain Al Maaden

Essendo un’art consultant non potevo non partire dall’arte contemporanea. Dislocato a qualche km dal centro, il MACAAL è una pietra miliare del panorama museale contemporaneo africano, dopo il sud africano ZEITZ MOCAA. Inaugurato nel 2018, il museo è votato soprattutto alle esposizioni temporanee, anche se la Fondation Alliances, alla base della sua costituzione, possiede un fondo di circa 2.000 opere d’arte. La struttura si dedica molto ai progetti formativi e di sperimentazione: residenze, conferenze e supporto alla creatività sono il suo pane quotidiano.

– Jardin Majorelle

Buen retiro di Yves Saint Laurent e Pierre Bergé dal 1980, i 9.000 mq di giardino e strutture, costruite per volontà del pittore Jacques Majorelle, non sono solo una tappa obbligata per i fashion addicted. Oltre al Musée Yves Saint Laurent , struttura recente suddivisa in collezione permanente, dedicata al grande couturier, ed esposizioni temporanee d’arte, la vera “chicca” è il Musée Berbère. Inaugurato nel 2011, all’interno dell’ex atelier di Jacques Majorelle, presenta in maniera completa la ricca storia delle tribù berbere, le popolazioni più antiche del Nord Africa. La collezione è frutto del lascito del grande stilista che aveva accumulato, assieme a Pierre Bergé, più di 600 reperti.

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Marocco mon amour! – Art Nomade Milan    Le Jardin Majorelle

– Musée Tiskiwin  Marocco mon amour

Se la cultura berbera vi incuriosisce, allora la visita alla Maison Tiskiwin, nel cuore della Medina, fa per voi. Voluto dal grande ricercatore Bert Flint, il percorso museale vi condurrà in un vero e proprio tour da Marrakech a Timbuctu, sulle tracce delle carovane che collegavano il Nord Africa al Sahel.  Vengono presentati tutti gli aspetti della cultura materiale delle popolazioni di lingua berbera di origine sahariana. Vita sociale, festeggiamenti, mercati settimanali: una vera e propria full immersion per scoprirne tutte le usanze. L’edificio che ospita il museo è, oltretutto, meraviglioso!

– Maison de la Photographie de Marrakech

Se l’architettura islamica vi affascina allora dovete visitare per forza la parente marocchina della Maison Européenne de la Photographie. Aperta nel cuore di Marrakech nel 2009, l’edificio che la ospita è uno dei più antichi fondouk o caravanserraglio della città. Queste strutture servivano come luoghi di posta per ospitare e far riposare i mercanti e gli animali che percorrevano le vie carovaniere. La collezione della Maison de la Photographie è interamente dedicata alla preservazione degli scatti aventi per soggetto il Marocco, dal 1879 al 1960. Inoltre vi consiglio di degustare un bel te alla menta (il famoso “whisky berbero”) sulla terrazza all’ultimo piano: la vista è meravigliosa!!

tramonto
Marocco mon amour! – Art Nomade Milan    Vista dalla terrazza della Maison de la Photographie

– MACMA: Musée d’Art et de Culture de Marrakech   

Il naturale completamento della visita alla Maison de la Photographie è il passaggio al MACMA, museo privato fondato nel 2016 dal gallerista e collezionista Nabil El Mallouki. Il polo espositivo è dedicato all’approfondimento di tutte le espressioni artistiche che connotano la storia della nazione. Ogni sala offre ai visitatori un quadro completo delle tradizioni, dell’arte, della cultura e dell’artigianato del Paese.

– Le Jardin Secret Marocco mon amour

Se il MACMA è collocato nella parte nuova della città, Le Jardin Secret vi permetterà di rituffarvi nelle atmosfere arabeggianti nel cuore pulsante del centro storico. Il palazzo attualmente visitabile risale al XIX secolo ed è stato aperto al pubblico nel 2016. Due edifici distinti formano Le Jardin Secret, ognuno concepito come un riad a sè stante. Racchiuso da alte mura senza finestre, il riad, con la sua pianta rettangolare, si sviluppa attorno ad un ampio giardino. Le strutture ospitano il museo dell’acqua ed alcune mostre temporanee, ma è lo spazio verde la vera punta di diamante, suddiviso in giardino esotico ed islamico. Dall’epoca medievale ai primi anni del Novecento, Marrakech ha incarnato il modello della città giardino, come dimostrano i soprannomi storici della città (“una rosa tra le palme”, ​​”un’oasi nel deserto”, “Al-Bahja”, la città della pace e dell’aria aperta). La disposizione in quattro parti del giardino islamico facilita l’irrigazione del terreno e ricorda la descrizione del cielo narrata nel Corano, metafora del paradiso.

Marocco mon amour! - Art Nomade Milan
Marocco mon amour! – Art Nomade Milan    Le Jardin Secret

– Musée d’Art Culinaire Marocain

Visto che, dopo tutti questi giri, vi sarà venuta fame, potete fermarvi al Musée d’Art Culinaire Marocain, che ha aperto i battenti lo scorso anno. La struttura non ha ancora un sito internet, ma si possono ricavare molte informazioni dalle ottime recensioni che circolano in rete. Il percorso espositivo non è lungo, ma offre dettagli accurati su tutti i piatti tipici della cucina del Paese, suddivisi per alimento. Vi è anche la possibilità di acquistare un biglietto comprensivo di degustazione, da effettuare comodante seduti nella terrazza all’ultimo piano.

– Le Gallerie d’Arte della città

Tra le molte sorprese che mi ha riservato Marrakech vi è anche quella delle moltissime Gallerie d’Arte, quasi tutte nella parte nuova della città. Io ne ho contate e visitate ben 11, ma continuo a scoprirne di nuove, conteggiando anche spazi indipendenti e atelier di artisti. Ma quali sono quelle che non potete farvi davvero sfuggire?!

  • Galerie 127

Aperta nel 2006 da Nathalie Locatelli nel quartiere di Guéliz, molto gettonato da designer, stilisti ed architetti, la gallerie è specializzata nella diffusione delle nuove tendenze della fotografia contemporanea.

Marocco mon amour! - Art Nomade Milan
Marocco mon amour! – Art Nomade Milan    Scatto tratto dalla visita alla mostra ” À Quatre Mains”, opere di Sara Imloul e Nicolas Lefebvre
  • Comptoir des Mines Galerie  Marocco mon amour

Dotata di spazi giganteschi (un’intera palazzina ed annesso hangar) la Comptoir des Mines mira ad essere un nuovo centro per l’arte contemporanea in Marocco. Il suo obbiettivo è lavorare a fianco dei migliori artisti del continente per consentire la realizzazione e la massima visibilità dei loro progetti.

opera comptoir de mines
Marocco mon amour! – Art Nomade Milan     “Qui tiendra l’Afrique tiendra le ciel”, 2019 Mohamed Aredjal
  • Galerie Siniya28

Si trova al primo piano di una palazzina in Rue Tarik Ibn Ziad e propone ai collezionisti un vero parterre de roi di giovani artisti: grazie a loro ho scoperto le magnifiche fotografie di Alia Ali.

siniya 28
Marocco mon amour! – Art Nomade Milan     Galerie Siniya28, alle ,mie spalle alcune opere di Alia Ali

Pensavo che cinque giorni di permanenza in città sarebbero stati anche troppi, ma se qualcuno di voi mi chiedesse quanto tempo serve per visitare completamente Marrakech, avrei solo una risposta da dare: vale la pena viverla!

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

1-54 Art Fair

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

In tempi di emergenza da Coronavirus, vi racconto il mio viaggio in Marocco facendovi una confessione: non volevo più tornare a casa! 😉

Il “mal d’Africa” esiste, ve lo assicuro!

Gli inglesi, che purtroppo in fatto di colonie ne sanno fin troppo, lo definiscono “africa blues“.

Non ero mai stata nel continente (fatta eccezione per qualche scappata in villaggio turistico): questa prima esperienza mi è bastata per sentirmi davvero a casa. Tramonti infuocati, temperature miti, calore umano e buona cucina, il tutto a prezzi sostenibili.

1-54 Art Fair
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie!!

In Marocco ho trovato quel giusto mix tra Medio Oriente ed Occidente che mi ha avvicinato ad una cultura diversa  in punta di piedi, senza shock repentini.

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

Il primo sintomo del “mal d’Africa” si è quindi manifestato la sera della partenza. Apatia ed una frase che si ripeteva costantemente nella mia testa: “non voglio andare via”. La soluzione?! Una ricerca spasmodica su Booking dei prezzi del soggiorno nel periodo pasquale. “Tornerò”, mi sono ripromessa.

Ma perchè sono finita a Marrakech, scoprendo così un luogo incantevole?!

Merito di Touria El Glaoui, fondatrice e direttrice della 1-54 Contemporary African Art Fair, inserita da Forbes tra le 100 donne più influenti d’Africa.

La 1-54 è la prima fiera internazionale dedicata all’arte contemporanea africana e alla diaspora. Gli appuntamenti annuali sono ben tre: nel 2013 si è partiti con Londra, nel 2015 si è aggiunta la tappa di New York e nel 2018 quella di Marrakech. Il suo nome fa proprio riferimento ai cinquantaquattro paesi che costituiscono il continente africano.

Ultima nata del circuito, la tappa marocchina si configura come una fiera “boutique”: 20 gallerie, 75 artisti rappresentati, una galleria italiana (Primo Marella Gallery).

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

Un pochino penalizzante il fatto che si sia svolta a ridosso della Investec Cape Town Art Fair, altro appuntamento clou per questo settore, patrocinato da Fiera Milano.

La terza edizione della 1-54 si è infatti svolta dal 20 al 23 febbraio (apertura gratuita al pubblico solo nel weekend).

Tra gli stand inseriti nella stupenda cornice de La Mamounia, la lingua più parlata era il francese. Ma non pensate alla solita atmosfera coloniale! Ben 14 gallerie provenivano dal continente.

Il sistema dell’arte sul territorio si sta sviluppando ed ha bisogno di nuove infrastrutture che lo sostengano.

Un momento propizio per i collezionisti in cerca di nuovi artisti su cui puntare ;). I prezzi rimangono accessibili rispetto a quelli del mercato europeo e la fresca creatività del settore è rimarchevole.

Comunque i buyer non sono solo ricchi europei, spesso proprietari di case in zona in cui svernano: aumentano i collezionisti autoctoni, nord africani, ma anche provenienti da Nigeria e Ghana, incoraggiati dai successi sul mercato internazionale di artisti conterranei quali El Anatsui e Ibrahim Mahama.

Tanto me ne vado a…Marrakech: ed altre meraviglie

1-54 Art Fair
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

La location della 1-54 versione africana era davvero da mille ed una notte.

La Mamounia, palazzo privato fino alla fine del XIX secolo, dono del re Sidi Mohammed Ben Abdellah al figlio Mamoun, venne trasformato in hotel nel 1923. Vi hanno soggiornato molte personalità di rilievo come Winston Churchill, Franklin D. Roosvelt, Charles de Gaulle, oltre a personaggi del jet set quali Kirk Douglas, Omar Cherif, Joan Collins, Nicole Kidman, Silvester Stallone, Richard Gere, Susan Sarandon, Tom Cruise, Sharon Stone, Kate Winslet, Charles Aznavour, Jean Paul Belmondo, Catherine Deneuve, Alain Delon, Ornella Muti, Claudia Cardinale, Sophie Marceau. Indimenticabili i frame di Alerte au Sud, con Marlene Dietrich, che fu girato lì, così come L’uomo che sapeva troppo di Hitchcock.

La Mamounia
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – La Mamounia

Dallo scorso anno il celebre albergo si è impegnato anche sul fronte dell’arte ospitando, alla fine del 2019, un’asta.

Famoso anche l’incanto PARIS#MARRAKECH di Artcurial, che ha aperto una filiale proprio nel paese marocchino.

Da ben tre edizioni la tornata di vendite si tiene in un altra residenza di prestigio: Palazzo Es Saadi.

Tanto me ne vado a…Marrakech: ed altre meraviglie

L’edizione 2020 della 1-54 Contemporary African Art Fair si è aperta con una novità: una collaborazione con la Thami Mnyele Foundation per mettere in palio una residenza di tre mesi ad Amsterdam.

Il prescelto è stato Lakin Ogunbanwo, artista nigeriano, classe 1987, rappresentato dalla Whatiftheworld di Città del Capo. I suoi scatti tratti dalla serie “E wá wo mi” hanno impressionato anche me, oltre che la giuria. Le foto raffigurano delle spose nigeriane e si attestano in un range di prezzo che varia dai 2.500 ai 5.000 Euro, edizioni di 10. Buon successo anche dal punto di vista delle vendite: ben 6 sono state acquisite.

whatiftheworld
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Lakin Ogunbanwo, scatto tratto dalla serie E wá wo mi, Whatiftheworld Gallery

Il ritmo delle transazioni, ecco un altro aspetto molto interessante: già durante la preview VIP molte gallerie avevano piazzato un buon numero di pezzi. Un mercato molto più vivace rispetto a quello fieristico del vecchio continente.

Interessante anche la proposta dell’ivoriana Galerie Cécile Fakhoury, che ha presentato, tra gli altri, Vincent Michéa e Aboudia.

Galerie Cecile Fakhoury
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Galerie Cécile Fakhoury

Tanto me ne vado a…Marrakech: ed altre meraviglie

Altro sold out per la sud africana Eclectica Contemporary e l’artista in solo show Hussein Salim.

Artisti giovani che hanno voglia di sperimentare mixando il loro retroterra culturale alle esperienze, molto spesso di studio, vissute all’estero.

Un buon insieme di ispirazioni che può incontrare anche il gusto occidentale. In pochissimi casi, girando tra gli stand, ho notato opere con marcati riferimenti ad episodi della storia autoctona, poco conosciuti da persone con altre provenienze.

Essenziale l’apporto della fotografia, molto presente come medium espressivo.

Tra le gallerie che proponevano opere fotografiche interessante la VOICE Gallery, che è stata aperta a Marrakech dall’italiano Rocco Orlacchio.

Rocco Orlacchio
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – VOICE Gallery

Oltre alle foto, stupende anche le opere di Moataz Nasr.

voice gallery
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Moataz Nasr, VOICE Gallery

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

Rimanendo in tema di Bel Paese, la Primo Marella Gallery presentava Joël Andrianomearisoa, Amani Bodo, Abdoulaye Konaté, Troy Makaza, Ghizlane Sahli e Amina Zoubir. Seguo con passione l’attività della Primo Marella, che ha appena concluso a Milano un ciclo di mostre dedicato ad artisti africani (Africa Universe).

L’artista Ghizlane Sahli è la protagonista anche di una monografica alla David Bloch Gallery proprio a Marrakech, visitabile fino al 14 marzo.

1-54 Art Fair
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Ghizlane Sahli

Tanto tessile, sia tra le opere esposte in fiera che nei progetti delle gallerie cittadine, tra cui un’art night…perché Marrakech offre un ricco panorama di gallerie ed istituzioni. Ma di questo vi parlerò in un prossimo articolo 😉

tessile
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

Tanto me ne vado a…Marrakech: ed altre meraviglie

Venendo quindi agli espositori autoctoni, non posso non citare la Galerie 127: il progetto della fotografa Sara Imloul e dello scultore Nicolas Lefebvre merita una menzione!!

Galerie 127
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Sara Imloul e Nicolas Lefebvre, Galerie 127

Siete appassionati di  gossip?! L’artista francese è stato uno dei compagni di Monica Bellucci…forse lo è ancora 😉

Stupenda anche le monografica che la Goodman Gallery ha dedicato al tangerino Mounir Fatmi: alcune delle sue sculture sono state subito vendute.

Goodman Gallery
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Mounir Fatmi, Goodman Gallery

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

Oltre all’esposizione mercato, accompagnava il programma della 1-54 una ricca serie di talk curati da Elvira Dyangani Ose, che io avevo avuto il piacere di conoscere al Verbier Art Summit. Tra gli ospiti il fotografo Hassan Hajjaj, protagonista di una retrospettiva alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi, conclusasi a novembre 2019.

Verbier Art Summit, Biennale dei fotografi del mondo arabo, Affordable Art Fair…tutti gli eventi ai quali ho partecipato sembrano intrecciarsi ed indicarmi che il mio settore d’elezione è proprio questo: l’arte africana contemporanea.

Un altro esempio?! Tra i media partner dell’edizione di Marrakech c’era anche The Art Gorgeous, che ho  incrociato durante l’ultima Affordable Art Fair Milan.

Caspita…mi sto accorgendo di essermi dilungata un po’ troppo 😉

Se siete appassionati di arte africana, oltre alla rivista ARTAFRICA, ho scoperto il bimestrale in lingua francese diptik: penso proprio che darò un’occhiata alla sua tipologia di abbonamenti 😀

Qua però urgono ulteriori articoli per raccontarvi tutta la mia avventura! Arte in città, street food, musei….seguitemi e vi farò respirare un po’ di atmosfera medio orientale.

Del resto abbiamo bisogno di un po’ d’evasione, soprattutto di questi tempi!!!

Tanto me ne vado a...Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie