REA! Art Fair colpisce nel segno – Art Nomade Milan

REA Art Fair

REA! Art Fair colpisce nel segno – Art Nomade Milan  Rea Art Fair

Si è conclusa con ottimi risultati la prima edizione della mostra mercato alla Fabbrica del Vapore. 

Inizialmente erano poche le persone che ci davano credito“, sottolinea con un sorriso Maryna Rybakova, ideatrice della manifestazione.

Insomma una sorta di progetto utopico che in molti sconsigliavano di perseguire, ma la caparbietà ha vinto.

E le idee dell’associazione culturale no-profit REA Arte non si fermano qui: il team promette altre “sorprese” nei mesi a venire, DPCM permettendo.

REA Arte è infatti la realtà che ha organizzato la mostra mercato alla Fabbrica del Vapore ed il suo organico è totalmente femminile, per caso e non per scelta.

Maryna Rybakova, la presidente, Maria Myasnikova, Elisabetta Roncati, Tuğana Perk, Laura Pieri, Paola Shiamtani, Pelin Zeytinc, Bianca Munari, Gohar Avetisyan, Beatrice Dezani, Antonella Spanu, Maria Ryseva: un affiatato gruppo multiculturale dove ogni membro ha svolto un ruolo ben preciso.

Rea Art Fair

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REA! Art Fair colpisce nel segno – Art Nomade Milan Il team di Rea Arte.

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Differenti nazionalità anche tra gli artisti partecipanti, di cui 29 provenienti da nazioni europee ed extra-europee, come Thailandia e Messico.

Cinque delle ragazze di REA Arte hanno svolto il compito di curatrici (Maria Myasnikova, Tuğana Perk, Laura Pieri, Paola Shiamtani e Pelin Zeytinci), selezionando tra oltre seicento candidature i cento artisti presentati durante la manifestazione.

Ai creativi è stato richiesto solo un piccolo contributo per partecipare all’open call, chiusasi in estate.

Ottimo anche il numero delle opere vendute, che ha permesso all’associazione di presentare dei bilanci in attivo.

Se non avete fatto in tempo a visitarla, eccovi i nomi degli artisti che vi hanno partecipato:

Adamou Elena; Arta Raituma; Asai Sayaka; Barletta Nausica; Bellini Gaia; Bislacchi;
Brandimarte Antonio; Camani Martina; Caruso Beatrice; Cecchini Alessandra; Cescon
Stefano; Cestrone Lavinia; Chinchue Alisia; Cichon Magdalena; Cogliati Leo; Colombini
Luna; Cordier Pauline; Costanzo Alessandro; Cro Dominique; Cubas Gianella; D’Amico
Michele; Dardano Valeria; Del Gatto Cecilia; Di Bonaventura Cecilia; Draghi Alessandra;
Dicker Ana; Elson Alexander; Falco Clarissa; Fasso Damiano; Fava Ernesto; Figuccio
Valerio; Freedman Naama; Furlan Giulia; Garita Robert; Gentzsch L.R; Gibertoni Fabian;
Granziera Maddalena; Gromoll Kim; Guarda Alessio; Gugliotta Eleonora; Guillaume Elise;

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Haas Sebastian; Hay Emily; Haywood Xander; Huang Jueyuan; Ivanova Anna; ILAZ;
Ishakoglu Sirma; Jonhardsdóttir Jana; Kenneally Anna; Koloosova Anna; Knowels Jeremy;
Lemberg Lvova Anastasia; Lotti Noela; Manes Steven Antonio; Marchetti Mattia; Martins
Natacha; Massa Benjamin Mario; Miners Jade; Moffat Freya; Morout Penelope; Narcisi
Fabrizio; O’Dononvan Elinor; Orazio Teresa; Pacelli Francesco; Papanti Lorenzo; Papp
Mattia; Perera Alejandra Valeria; Piras Yara; Pleuteri  Aronne; Prasse Antonella; Roaro
Eleonora; Rubegni Luca; Rubin Clara; Russo Valentino; Sa’ Fernandes Eurico; Salomone
Sergio; Sambo Giovanni; Schnitzer Clarissa e Utech Robert; Selvaggio Alessio; Semi
Audiovisual; Shaposhnikova Lena; Shuai Peng; Simone Jerusa; Siniscalco Gabriele;
Spolverini Agnese; Stavley Jonathan; Sugamiele Mattia; Temchenko Alisa; Ventura,
Chiara; Vera Vera; Vicentini Fabiano; Vinci Alessandro; Wu Mengyuan; Xu Yang; Zancana
Vincenzo; Zapf Margherita; Zicari Nuccio; Zornetta Giacomo; Zotti Federica.

Inoltre, a questi si sono aggiunti anche 4 guest artistsMyasnikova Maria, Rebor, Martini Matete e Zeytinci Pelin.

Rea Art Fair

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REA! Art Fair colpisce nel segno – Art Nomade Milan Cecilia Di Bonaventura, “Estetica della difesa (I)”, video installazione.

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L’idea alla base di REA! Art Fair è nata dalla constatazione dell’assenza nel panorama italiano dei cosiddetti “degree show”: le mostre di fine corso accademico che consentono agli artisti emergenti un primo confronto con il mercato.

É per questo che il team di REA Arte si è dedicato ai creativi alle prime armi, senza discrimine di età e evitando di scaricare sui partecipanti i costi di gestione della mostra mercato.

La fiera era suddivisa in 6 sezioni espositive (fotografia, digital art, performance, pittura, scultura, installazioni) e comprendeva più di 150 opere. Personalmente ho trovato molto interessante la parte dedicata alla digital art.

Inutile sottolineare che i prezzi erano ben esposti, sfidando così determinate “prassi” ancora in vigore nel sistema dell’arte contemporanea.

Uno degli obbiettivi di REA! Art Fair è stato proprio quello di garantire il maggior livello di trasparenza possibile.

Inoltre, vi è ancora la possibilità di acquistare le opere online sul sito www.reafair.com , così come il catalogo della manifestazione anche in limited edition.

I proventi derivanti da eventuali vendite vanno, in buona parte, a sostegno degli artisti medesimi.

Infatti, per sovvenzionare tutto l’apparato, è stata lanciata qualche mese fa una campagna di raccolta fondi su GoFundMe

REA Arte ha così portato nella città di Milano un’idea nuova di fiera, che non si concentra sulle gallerie bensì sugli artisti.

mostra mercato

Rea Arte
REA! Art Fair colpisce nel segno – Art Nomade Milan Da sx a dx Laura Pieri, Maria Myasnikova, Elisabetta Roncati, Maria Ryseva, Tugana Perk, Maryna Rybakova.

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Il Comune meneghino è stato ben felice di patrocinare il tutto e non sono mancate nemmeno collaborazioni con numerose altre istituzioni cittadine e regionali. Tra i partner si elencavano infatti: Artsted, Attiva, Fondazione Adolfo Pini, Hub Art, MF Manifutura collective, MoCDA (Museum of Contemporary Digital Art).

Invece i media partner sono stati: Artebella, Art Nomade Milan, Artribune, The Artists and The Others, The Art Gorgeous, Future young talent, Milano Beat Radio.

Prendendo dunque posizione al fianco dei giovani artisti la fiera ha creato un dialogo tra nuovi meritevoli talenti, collezionisti, grande pubblico e istituzioni.

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Durante la manifestazione sono stati assegnati differenti premi: la Fondazione Adolfo Pini ha messo a disposizione due riconoscimenti del valore di Euro 1.500 ciascuno andati a Freya Moffat e Yara Piras. Una decisione presa dalla giuria composta da Adrian Paci e Marco Meneguzzo.

Inoltre ben 10 creativi si sono aggiudicati il REA! Art Prize, che garantisce la possibilità di esporre le opere a Milano durante una mostra specifica che sarà organizzata nei prossimi mesi.

I fortunati sono stati: Jeremy Knowles, Peng Shuai, Clara Rubin, Lorenzo Papanti, Alessio Guarda, Alisa Chunchue, Dominique Cro, Giacomo Zornetta, Kim Gromoll, Leo Cogliati.

Ha completato l’offerta un ricco panel di conferenze, svolte su diverse piattaforme online, quali Zoom e Facebook. Gli argomenti trattati sono stati: collezionismo e arte contemporanea, mercato emergente, identità e rappresentazione, nuovi progetti editoriali e spazi espositivi al femminile. Un’occasione di confronto su temi attuali nel mondo dell’arte, dibattuti da illustri professionisti di settore.

Gli interventi sono ancora visionabili sulla pagina Facebook Rea Fair.

Senza dubbio REA! Art Fair si è dimostrata, a pieno titolo, come un’occasione per fruire d’arte, di creatività e di cultura a 360 gradi.

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

1-54 Art Fair

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

In tempi di emergenza da Coronavirus, vi racconto il mio viaggio in Marocco facendovi una confessione: non volevo più tornare a casa! 😉

Il “mal d’Africa” esiste, ve lo assicuro!

Gli inglesi, che purtroppo in fatto di colonie ne sanno fin troppo, lo definiscono “africa blues“.

Non ero mai stata nel continente (fatta eccezione per qualche scappata in villaggio turistico): questa prima esperienza mi è bastata per sentirmi davvero a casa. Tramonti infuocati, temperature miti, calore umano e buona cucina, il tutto a prezzi sostenibili.

1-54 Art Fair
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie!!

In Marocco ho trovato quel giusto mix tra Medio Oriente ed Occidente che mi ha avvicinato ad una cultura diversa  in punta di piedi, senza shock repentini.

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

Il primo sintomo del “mal d’Africa” si è quindi manifestato la sera della partenza. Apatia ed una frase che si ripeteva costantemente nella mia testa: “non voglio andare via”. La soluzione?! Una ricerca spasmodica su Booking dei prezzi del soggiorno nel periodo pasquale. “Tornerò”, mi sono ripromessa.

Ma perchè sono finita a Marrakech, scoprendo così un luogo incantevole?!

Merito di Touria El Glaoui, fondatrice e direttrice della 1-54 Contemporary African Art Fair, inserita da Forbes tra le 100 donne più influenti d’Africa.

La 1-54 è la prima fiera internazionale dedicata all’arte contemporanea africana e alla diaspora. Gli appuntamenti annuali sono ben tre: nel 2013 si è partiti con Londra, nel 2015 si è aggiunta la tappa di New York e nel 2018 quella di Marrakech. Il suo nome fa proprio riferimento ai cinquantaquattro paesi che costituiscono il continente africano.

Ultima nata del circuito, la tappa marocchina si configura come una fiera “boutique”: 20 gallerie, 75 artisti rappresentati, una galleria italiana (Primo Marella Gallery).

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

Un pochino penalizzante il fatto che si sia svolta a ridosso della Investec Cape Town Art Fair, altro appuntamento clou per questo settore, patrocinato da Fiera Milano.

La terza edizione della 1-54 si è infatti svolta dal 20 al 23 febbraio (apertura gratuita al pubblico solo nel weekend).

Tra gli stand inseriti nella stupenda cornice de La Mamounia, la lingua più parlata era il francese. Ma non pensate alla solita atmosfera coloniale! Ben 14 gallerie provenivano dal continente.

Il sistema dell’arte sul territorio si sta sviluppando ed ha bisogno di nuove infrastrutture che lo sostengano.

Un momento propizio per i collezionisti in cerca di nuovi artisti su cui puntare ;). I prezzi rimangono accessibili rispetto a quelli del mercato europeo e la fresca creatività del settore è rimarchevole.

Comunque i buyer non sono solo ricchi europei, spesso proprietari di case in zona in cui svernano: aumentano i collezionisti autoctoni, nord africani, ma anche provenienti da Nigeria e Ghana, incoraggiati dai successi sul mercato internazionale di artisti conterranei quali El Anatsui e Ibrahim Mahama.

Tanto me ne vado a…Marrakech: ed altre meraviglie

1-54 Art Fair
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

La location della 1-54 versione africana era davvero da mille ed una notte.

La Mamounia, palazzo privato fino alla fine del XIX secolo, dono del re Sidi Mohammed Ben Abdellah al figlio Mamoun, venne trasformato in hotel nel 1923. Vi hanno soggiornato molte personalità di rilievo come Winston Churchill, Franklin D. Roosvelt, Charles de Gaulle, oltre a personaggi del jet set quali Kirk Douglas, Omar Cherif, Joan Collins, Nicole Kidman, Silvester Stallone, Richard Gere, Susan Sarandon, Tom Cruise, Sharon Stone, Kate Winslet, Charles Aznavour, Jean Paul Belmondo, Catherine Deneuve, Alain Delon, Ornella Muti, Claudia Cardinale, Sophie Marceau. Indimenticabili i frame di Alerte au Sud, con Marlene Dietrich, che fu girato lì, così come L’uomo che sapeva troppo di Hitchcock.

La Mamounia
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – La Mamounia

Dallo scorso anno il celebre albergo si è impegnato anche sul fronte dell’arte ospitando, alla fine del 2019, un’asta.

Famoso anche l’incanto PARIS#MARRAKECH di Artcurial, che ha aperto una filiale proprio nel paese marocchino.

Da ben tre edizioni la tornata di vendite si tiene in un altra residenza di prestigio: Palazzo Es Saadi.

Tanto me ne vado a…Marrakech: ed altre meraviglie

L’edizione 2020 della 1-54 Contemporary African Art Fair si è aperta con una novità: una collaborazione con la Thami Mnyele Foundation per mettere in palio una residenza di tre mesi ad Amsterdam.

Il prescelto è stato Lakin Ogunbanwo, artista nigeriano, classe 1987, rappresentato dalla Whatiftheworld di Città del Capo. I suoi scatti tratti dalla serie “E wá wo mi” hanno impressionato anche me, oltre che la giuria. Le foto raffigurano delle spose nigeriane e si attestano in un range di prezzo che varia dai 2.500 ai 5.000 Euro, edizioni di 10. Buon successo anche dal punto di vista delle vendite: ben 6 sono state acquisite.

whatiftheworld
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Lakin Ogunbanwo, scatto tratto dalla serie E wá wo mi, Whatiftheworld Gallery

Il ritmo delle transazioni, ecco un altro aspetto molto interessante: già durante la preview VIP molte gallerie avevano piazzato un buon numero di pezzi. Un mercato molto più vivace rispetto a quello fieristico del vecchio continente.

Interessante anche la proposta dell’ivoriana Galerie Cécile Fakhoury, che ha presentato, tra gli altri, Vincent Michéa e Aboudia.

Galerie Cecile Fakhoury
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Galerie Cécile Fakhoury

Tanto me ne vado a…Marrakech: ed altre meraviglie

Altro sold out per la sud africana Eclectica Contemporary e l’artista in solo show Hussein Salim.

Artisti giovani che hanno voglia di sperimentare mixando il loro retroterra culturale alle esperienze, molto spesso di studio, vissute all’estero.

Un buon insieme di ispirazioni che può incontrare anche il gusto occidentale. In pochissimi casi, girando tra gli stand, ho notato opere con marcati riferimenti ad episodi della storia autoctona, poco conosciuti da persone con altre provenienze.

Essenziale l’apporto della fotografia, molto presente come medium espressivo.

Tra le gallerie che proponevano opere fotografiche interessante la VOICE Gallery, che è stata aperta a Marrakech dall’italiano Rocco Orlacchio.

Rocco Orlacchio
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – VOICE Gallery

Oltre alle foto, stupende anche le opere di Moataz Nasr.

voice gallery
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Moataz Nasr, VOICE Gallery

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

Rimanendo in tema di Bel Paese, la Primo Marella Gallery presentava Joël Andrianomearisoa, Amani Bodo, Abdoulaye Konaté, Troy Makaza, Ghizlane Sahli e Amina Zoubir. Seguo con passione l’attività della Primo Marella, che ha appena concluso a Milano un ciclo di mostre dedicato ad artisti africani (Africa Universe).

L’artista Ghizlane Sahli è la protagonista anche di una monografica alla David Bloch Gallery proprio a Marrakech, visitabile fino al 14 marzo.

1-54 Art Fair
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Ghizlane Sahli

Tanto tessile, sia tra le opere esposte in fiera che nei progetti delle gallerie cittadine, tra cui un’art night…perché Marrakech offre un ricco panorama di gallerie ed istituzioni. Ma di questo vi parlerò in un prossimo articolo 😉

tessile
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

Tanto me ne vado a…Marrakech: ed altre meraviglie

Venendo quindi agli espositori autoctoni, non posso non citare la Galerie 127: il progetto della fotografa Sara Imloul e dello scultore Nicolas Lefebvre merita una menzione!!

Galerie 127
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Sara Imloul e Nicolas Lefebvre, Galerie 127

Siete appassionati di  gossip?! L’artista francese è stato uno dei compagni di Monica Bellucci…forse lo è ancora 😉

Stupenda anche le monografica che la Goodman Gallery ha dedicato al tangerino Mounir Fatmi: alcune delle sue sculture sono state subito vendute.

Goodman Gallery
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie – Mounir Fatmi, Goodman Gallery

Tanto me ne vado a…Marrakech: 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

Oltre all’esposizione mercato, accompagnava il programma della 1-54 una ricca serie di talk curati da Elvira Dyangani Ose, che io avevo avuto il piacere di conoscere al Verbier Art Summit. Tra gli ospiti il fotografo Hassan Hajjaj, protagonista di una retrospettiva alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi, conclusasi a novembre 2019.

Verbier Art Summit, Biennale dei fotografi del mondo arabo, Affordable Art Fair…tutti gli eventi ai quali ho partecipato sembrano intrecciarsi ed indicarmi che il mio settore d’elezione è proprio questo: l’arte africana contemporanea.

Un altro esempio?! Tra i media partner dell’edizione di Marrakech c’era anche The Art Gorgeous, che ho  incrociato durante l’ultima Affordable Art Fair Milan.

Caspita…mi sto accorgendo di essermi dilungata un po’ troppo 😉

Se siete appassionati di arte africana, oltre alla rivista ARTAFRICA, ho scoperto il bimestrale in lingua francese diptik: penso proprio che darò un’occhiata alla sua tipologia di abbonamenti 😀

Qua però urgono ulteriori articoli per raccontarvi tutta la mia avventura! Arte in città, street food, musei….seguitemi e vi farò respirare un po’ di atmosfera medio orientale.

Del resto abbiamo bisogno di un po’ d’evasione, soprattutto di questi tempi!!!

Tanto me ne vado a...Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie
Tanto me ne vado a…Marrakech 1-54 Art Fair ed altre meraviglie

Quando il pubblico non va all’arte…l’arte va dal pubblico – AAF Milan

Affordable Art Fair Milano

Quando il pubblico non va all’arte…l’arte va dal pubblico – Affordable Art Fair Milano

Si è conclusa domenica la decima edizione dell’Affordable Art Fair Milano: arte “frizzante” e alla portata di tutti…o quasi.

Quando il pubblico non va all’arte, l’arte va dal pubblico…”: è questa la formula che meglio sintetizza le AAF. Un circuito di mostre mercato che si tengono in numerose capitali europee e mondiali (Amsterdam, Stoccolma, Bruxelles, New York, Hong Kong, Singapore…) in cui le gallerie partecipanti devono rispettare una regola fondamentale: esporre opere al di sotto di un certo valore economico.

Gli espositori sembrano apprezzare e molti di loro prendono parte a diverse tappe del circuito, avendo così la possibilità di farsi conoscere al di fuori della loro nazione di appartenenza.

Una formula che funziona viste le gallerie aficionadas e le molte new entry annuali.

Da ormai dieci anni la fiera fa tappa anche in Italia, a Milano, riscuotendo un notevole successo di pubblico.

L’edizione 2020 non è stata da meno: Manuela Porcu, direttrice, e Laura Gabellotto, fair manager, hanno fatto un lavoro egregio.

La selezione degli espositori e degli artisti è stata notevolmente superiore alle scorse edizioni.

Anche Art Nomade Milan ci ha messo lo zampino, raccontandovi tutto tramite Instagram 🙂

Non mi avete seguito?! Rimediamo subito!!

Giovedì, durante la serata inaugurale, l’affluenza di pubblico è stata enorme.

Quando il pubblico non va all’arte…l’arte va dal pubblico – Affordable Art Fair Milano

I primi visitatori hanno trovato una bella sorpresa: il lay out dell’esposizione è stato totalmente rinnovato. Opera della giovane azienda Startarch che si sta facendo sempre più strada nel settore degli allestimenti in ambito arte.

Venerdì, sabato e domenica sono stati i giorni di apertura al pubblico, dalle 11.00 alle 21.00 (20.00 alla domenica).

Insomma una full immersion nel mondo dell’arte under 7.500 Euro, condita da talk, laboratori e servizi per intrattenere maggiormente il pubblico.

Un esempio?!

Le conferenze 2020, sul mondo dell’arte e le sue nuove sfaccettature: ad aprire le sessioni sono state Alessia Zorloni ed Alessandra Donati che ci hanno introdotti al mercato dell’arte “immateriale”. Sul palco si sono poi avvicendati Kooness, il distretto Rotaract 2041 e TheArtGorgeous.

Innovativi anche gli appuntamenti con Art for Breakfast in team con Illustrazioni Seriali, un progetto tutto al femminile dedicato ad una delle forme artistiche che merita maggiore attenzione.

Tra i progetti speciali 2020 si è distinto Supergiovane, creato a Milano nel 2018 da quattro artisti indipendenti con l’intento di supportare giovani idee creative. Nella “meeting room” creata apposta per Affordable era possibile incontrare, a turno, chi ha finora aderito al progetto.

Prima parlavamo di servizi….quest’anno Caterina Verardi, consulente d’arte e fondatrice di Verardi Art Advisor, metteva a disposizione un esclusivo servizio di personal shopping per aiutare i visitatori a trovare l’opera più adatta ai loro gusti.

Quando il pubblico non va all’arte…l’arte va dal pubblico – Affordable Art Fair Milano

Una decima edizione in cui è stato riproposto il format Mediterranean Collection, curato da Ludovica Cadario e Paulo Nunes, dedicato a gallerie del bacino del Mediterraneo con focus sulla Penisola Iberica. Cinque le selezionate: Shiras Galeria, barcel-one, Paulo Nunes Arte Contemporanea, Natalia Gomendio e Juca Claret.

Tornando a casa nostra, quali sono stati gli stand che più mi hanno colpita?!

Tenetevi forte…ecco il podio targato Art Nomade Milan!

Galleria Alessia Formaggio

Prende il nome dalla sua ideatrice, la critica d’arte Alessia Formaggio, che, dopo due anni dall’apertura del blog outartlet, ha deciso di dare forma fisica al suo progetto. La galleria ha sede a Vigevano e si è distinta per aver esposto ad Affordable opere frizzanti e davvero alla portata di tutti. Chi non si è innamorato delle ceramiche di Matrioska Design, delle opere di Yin Kun e Yin Jun, dell’irriverente Riccardo Corciolani alzi la mano!!  Un successo assicurato già all’inaugurazione: a fine serata lo stand era quasi vuoto 😉

Affordable Art Fair Milano
Quando il pubblico non va all’arte…l’arte va dal pubblico – Affordable Art Fair Milano  Galleria Alessia Formaggio, Yin Jun

Deodato Arte

Ormai a pieno titolo la realtà di Deodato Salafia è inserita tra le gallerie che contano in quanto a ricerche effettuate sugli artisti contemporanei. Mr Save The Wall, Damien Hirst, Mr Brainwash: un tripudio per gli appassionati del genere. Inutile dire che foto e selfie si sono sprecati: sicuramente lo stand più ripreso dell’intera fiera 😉

Affordable Art Fair Milano
Quando il pubblico non va all’arte…l’arte va dal pubblico – Affordable Art Fair Milano  Galleria Deodato Arte, Mr Brainwash

Street Art in Store

Pongo, Tawa, Dada, Onizbar, Oneack, Scaf: questi nomi non vi dicono nulla?!

Male…se aveste visitato lo stand della Street Art in Store vi sareste fatti un tour tra street art e graffiti rimanendo comodamente a Milano.  La galleria, come sempre, non ha deluso gli amanti del genere proponendo nuove produzioni, vedasi Tawa, ed esponendo, per la prima volta in Italia, alcune opere di Scaf che, grazie al suo iperrealismo, si è guadagnato sui social un parterre di oltre 100.000 follower. Mica male 😉

Affordable Art Fair Milano
Quando il pubblico non va all’arte…l’arte va dal pubblico – Affordable Art Fair Milano  Street Art in Store, Scarf

Ma di opere che mi hanno rubato il cuore ed hanno tentato il mio portafoglio ce ne sono state tante.

Eccovi una breve carrellata.

Kayone
Quando il pubblico non va all’arte…l’arte va dal pubblico – Affordable Art Fair Milano Galleria Colonna, Kayone

 

Riccardo Bandiera
Quando il pubblico non va all’arte…l’arte va dal pubblico – Affordable Art Fair Milano Independent Artists, Riccardo Bandiera

 

luxembourg
Quando il pubblico non va all’arte…l’arte va dal pubblico – Affordable Art Fair Milano

E se lo scorso weekend non avete fatto proprio in tempo a passare al Superstudio Più in Via Tortona?!

Tranquilli, avete un modo per rimediare….collegarvi all’online shop sul sito della mostra mercato 😉