Si spengono i riflettori sulla mostra mercato al Museo della Permanente con un ottimo successo di pubblico e critica.
Sessantotto gallerie partecipanti, migliaia di opere esposte di eccezionale rarità artistica e storica: dal 27 al 31 ottobre il Palazzo della Permanente si è trasformato in una gigantesca wunderkammer. Dallo Stipo Architettonico con Arione con Arpa su un Delfino (1550-1600) del Museo Poldi Pezzoli, una partnership di pregio quella con l’Associazione Antiquari Milanesi che ogni anno si rinnova, al Suzuribako giapponese in lacca e oro, dalla rara coppa rinascimentale di diaspro di Ottavio Miseroni alla “Madonna con bambino e cherubini” del Della Robbia. Mobilio, tele, sculture, ceramiche, gioielli, arte extra-europea: il minimo comune denominatore dei pezzi esposti ad AMART 2021 è stata la qualità di livello museale.
Caravaggio, un pittore…contemporaneo – Art Nomade Milan
Al Mart ha aperto i battenti l’esposizione “Caravaggio. Il contemporaneo”, che accosta l’artista ad Alberto Burri e Pier Paolo Pasolini. Art Nomade Milan ha visitato la mostra in anteprima, senza lasciarsi sfuggire altre meraviglie artistico culturali trentine.
Ha fatto tanto parlare di sé, soprattutto negli ultimi decenni, ed anche questa volta non si smentisce: Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, è sempre una garanzia in fatto di mostre “blockbuster”.
Questa volta però il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, propone un progetto legato al pittore meneghino interessante e sui generis.
Si parte dall’assunto che tutta l’arte sia, in un certo senso, contemporanea. La definizione di contemporaneità è legata ad un discorso temporale e non ideologico. Anche ciò che è stato prodotto in passato e continua, in un dato modo, a vivere può essere definito contemporaneo.
Il presidente dell’istituzione, Vittorio Sgarbi, ha così deciso di affiancare al “Seppellimento di Santa Lucia” del Merisi opere di Alberto Burri e un excursus su Pier Paolo Pasolini.
Al Mart l’idea di rapportare antico e contemporaneo era già stata sperimentata nel 2013 quando Antonello da Messina entrava in dialogo con la ritrattistica successiva. Si è passati poi a Bernardo Strozzi e Yves Klein e si proseguirà fino al 2022 con Raffaello e Picasso, Canova e Mapplethorpe.
dhdhdhdhdh
Ma che legame possono avere Caravaggio, Burri e Pasolini (con un’incursione di Cagnaccio di San Pietro)?!
Tutto parte dal “Seppellimento di Santa Lucia“(1608), prima opera sicula dell’artista, destinata alla chiesa di Santa Lucia alla Borgata e attualmente custodita in Santa Lucia alla Badia, nella meravigliosa isola di Ortigia.
Il dipinto raffigura l’inumazione della Santa nelle buie catacombe. Quasi due terzi di esso non sono occupati da figure, bensì dallo sfondo del sepolcro.
sssssss
ddddddd
La forma sembra così sgretolarsi e ricordare la “non struttura” di Alberto Burri. Inoltre, nella parte inferiore della tela, il colore è talmente sgranato che rammenta i “sacchi” del celebre artista umbro.
Dunque forme che si dissolvono sia nelle opere di Caravaggio che in quelle di Burri.
Inoltre quest’ultimo era profondamente legato alla Sicilia: come non menzionare il famoso “Cretto di Gibellina“, straordinaria opera di land art sorta sulla città distrutta dal sisma del 1968?!
ddddd
Caravaggio il contemporaneo
Prima di passare a Pier Paolo Pasolini, il percorso espositivo propone un’opera di Cagnaccio di San Pietro, appartenente alla ricca collezione del Museo.
Nel dipinto realista è rappresentato un naufrago, prosecuzione del tema della morte e del cadavere disteso ai piedi degli astanti. La connessione alla moderne tragedie del mare è inevitabile.
Dal realismo si passa al neorealismo, giungendo a Pier Paolo Pasolini, uno dei più grandi artisti ed intellettuali del XX secolo.
Qui i legami con il genio deceduto nel 1610 sono tantissimi. Pasolini, nato a Bologna, si trasferì anch’egli a Roma, non prima di essere stato allievo del celebre storico dell’arte a cui si deve la riscoperta proprio di Caravaggio: Roberto Longhi.
I “ragazzi di vita” delle borgate romane, a cui Pasolini dedica anche un romanzo, assomigliano in maniera impressionante ai modelli utilizzati dal Merisi nei suoi primi dipinti romani: il “Ragazzo morso da un ramarro“, il “Bacchino malato“, il “Fanciullo con canestro di frutta“, il “Bacco” conservato agli Uffizi e l’ “Amor vincit omnia”.
Un legame che continua fino alla fine: il corpo martorizzato di Pasolini, immerso nel fango del luogo del suo assassinio, rievoca quello di Santa Lucia, tornando così al punto da cui tutto era partito.
dddddd
L’esposizione, visitabile fino al 14 febbraio 2021, non è l’unica attualmente allestita nei cinquemila metri quadri museali. Consigliatissima anche “Carlo Benvenuto. L’originale” dedicata ad uno dei più interessanti artisti contemporanei, in dialogo con de Chirico, Morandi e Guttuso.
Come preannunciato all’inizio, ho avuto la fortuna non solo di partecipare al vernissage dell’esposizione su Caravaggio, bensì di fermarmi in quel di Rovereto per alcuni giorni 🙂
La cittadina è stata una vera scoperta: paesaggi incantevoli, piste da sci a poca distanza, buona cucina e soprattutto tante opportunità per gli amanti dell’arte e della cultura.
Il tutto a prezzi contenuti, il che non guasta mai 😉
Partendo dai panorami mozzafiato merita una visita la Campana dei Caduti, memoriale dedicato alle vittime di tutte le guerre. Lo strumento nasce dalla fusione del bronzo dei cannoni degli Stati che hanno preso parte al primo conflitto mondiale. Prima di essere posizionata sul colle di Miravalle si trovava all’interno del castello cittadino, dove ha sede il Museo Storico Italiano della Guerra.
Passeggiare per Rovereto e dintorni assomiglia ad un viaggio con la macchina del tempo: dalla Grande Guerra si passa al Medioevo, visitando Castel Beseno, la più grande fortificazione trentina.
Caravaggio il contemporaneo
ggggg
Sulle pendici della collina si coltiva il vitigno moscato bianco che Cantina Salizzoni, un’azienda agricola a conduzione familiare, trasforma in un eccellente vino che prende il nome proprio dal castello.
Pronti a tornare nel centro cittadino per un nuovo salto temporale?!
La Casa d’Arte Futurista Depero, a pochi passi dal Municipio, vi aspetta.
Il progetto si deve allo stesso Fortunato Depero, che ha ideato il percorso espositivo, la disposizione delle sale, i mosaici del pavimento e gli arredi, tra i quali spiccano numerosi arazzi in tarsie di panno.
Pensate che si tratta del primo e unico museo futurista in Italia e attualmente fa parte del patrimonio artistico del Mart.
ddddddd
hhhhhhhh
Insomma arte, cultura, montagne a due passi dove poter ammirare gli splendidi colori autunnali passeggiando lungo il Lago di Cei, pranzi in malga da dieci e lode (consigliatissima la Malga Cimana): il Trentino, ed in particolare la Vallagarina, sono comodamente raggiungibili da Milano in poche ore di auto.
Vi assicuro: più soggiornate, più avete voglia di scoprire.
Che ne dite, prossimamente facciamo un altro giro magari alla volta di Trento?!