Documenti e libri antichi…versione 2.0 – Art Nomade Milan
Chi l’ha detto che biblioteche ed archivi siano i luoghi preferiti dalle persone “diversamente giovani”? Art Nomade Milan ha intervistato Maria Rosa Borraccino, che del restauro e della conservazione della carta ne ha fatto la sua professione.
Settimana scorsa avevamo introdotto il tema del collezionismo di manifesti pubblicitari ed affini, oggi non potevamo non parlare della conservazione di stampe, libri e documenti cartacei 😉
Perché se il loro valore di acquisto appare spesso più “affordable” per gli appassionati d’arte, è anche vero che la conservazione pone non pochi problemi.
Ne abbiamo parlato con Maria Rosa Borraccino in una diretta sul profilo Instagram Art Nomade Milan: eccovi il riassunto dei temi principali in maniera tale che abbiate qualche consiglio in più per gestire al meglio la vostra collezione.
– Maria Rosa, come è nata la tua passione per i libri e che percorso di studi hai intrapreso per diventare una conservatrice specializzata in restauro e legatoria?
Mi è sempre piaciuto vivere con “il naso tra i libri”. La mia passione per la lettura mi ha permesso di frequentare biblioteche e archivi, facendoli diventare i miei luoghi preferiti. L’amore per l’arte e l’antiquariato, trasmessomi dai miei genitori, ha fatto il resto.
Sono stata attratta dalle attività artistiche e scientifiche e così all’università ho intrapreso il corso di laurea, triennale e magistrale, in “Scienze e tecnologie per la diagnostica e la conservazione dei beni culturali”, presso l’Università degli Studi di Bari. Il curriculum studiorum mi affascinava perché permetteva di analizzare le opere d’arte andando oltre le apparenze e l’interpretazione soggettiva. In particolare il corso di “chimica dei materiali” con lo studio dei fenomeni di degrado, della struttura dei supporti di scrittura, degli inchiostri e delle legature, è stato folgorante. Mi ha permesso di comprendere qual’era la mia nicchia d’interesse. Il periodo post-laurea l’ho dedicato alla formazione nel settore. Ho partecipato a corsi, concorsi e ho lavorato nel settore bibliotecario, presso laboratori e botteghe di restauro e legatoria. Nel 2016 il MIBACT mi ha riconosciuto la qualifica di Tecnico Restauratore dei beni culturali.
– Qual è stata la materia di studi più significativa?
L’incidenza maggiore l’ha avuta il corso sul restauro della carta, effettuato grazie alla vincita di una borsa di studio messa a disposizione dall’Associazione San Gemini Preservation Studies, in collaborazione con l’Institute for Restoration and Preservation Studies di New York. Il percorso si è svolto proprio a San Gemini, in provincia di Terni, con insegnanti e allievi stranieri. È stata un’opportunità per far pratica con la lingua inglese ed inserirmi nel settore, grazie alla vincita di una delle quattro borse di studio messe a disposizione per laureati italiani, nell’ambito del restauro e dei beni culturali.
– Entriamo nel vivo dell’argomento: documenti e libri antichi, quali consigli dai ai nostri lettori per poterli conservare al meglio? documenti e libri antichi
La carta è un materiale delicato ma allo stesso tempo molto resistente. Grazie a questo affascinante supporto possiamo ancora ammirare documenti e volumi scritti e stampati secoli fa. Dobbiamo, però, ricordarci che un libro non è composto solo da quest’ultima: è un manufatto in cui convivono più composti, che devono essere in equilibrio tra loro per garantire l’integrità del bene nel suo complesso.
Spesso il consiglio che mi trovo a rimarcare è l’importanza delle condizioni atmosferiche del luogo in cui documenti e libri antichi vengono conservati. La temperatura e l’umidità sono condizioni che bisogna tenere sotto controllo, così come le radiazioni provenienti da fonti luminose. Consiglio di evitare cantine e soffitte, spazi troppo umidi e secchi che accelerano i processi di deterioramento dei materiali. La luce non deve essere mai diretta, soprattutto quella solare. Conosciamo bene i danni che provoca: scolorimenti e imbrunimenti della carta e degli inchiostri. Un altro aspetto importante è l’areazione, che ha un’azione antibatterica, evitando la proliferazione di muffe e funghi. È pertanto sconsigliato l’uso di librerie chiuse con ante e vetri o la conservazione di documenti all’interno di cartelline in plastica, che non permettono ai materiali di “respirare”.
Per maggiori approfondimenti consiglio di seguire il mio blog che contiene molti articoli dedicati (www.micron-art.com).
– Quali sono i problemi, legati alla cattiva conservazione, che più spesso riscontri sui beni artistici durante il tuo lavoro quotidiano?
Spesso i danni sono provocati dall’incuria e dal cattivo maneggiamento. Ad esempio la pessima abitudine di estrarre i libri dagli scaffali tirandoli dalla cuffia, la parte superiore del dorso di un libro, ne determina il distacco. Mi ritrovo di frequente a restaurare libri il cui dorso si presenta del tutto separato, con le cerniere lacerate a causa di questa errata manipolazione.
– Sei anche specializzata in legatoria: quali sono le richieste più numerose che ti capita di ricevere in questo ambito? documenti e libri antichi
La legatoria mi permette di esprimere la mia creatività, uscendo dagli schemi richiesti nel restauro e nella conservazione. Mi piace lavorare “su misura” personalizzando e concretizzando qualsiasi idea che riguarda libri, album e lavori cartotecnici. Le richieste più numerose sono quelle inerenti gli album fotografici, nonostante il boom del digitale abbia reso quasi superfluo e difficoltoso scegliere un numero limitato di foto da stampare. Non mancano agende e block-notes in cui annotare appuntamenti e pensieri di ogni tipo, preferendo la carta al medium elettronico sempre e comunque.
– Molte volte si pensa che solo le edizioni antiche abbiano bisogno di interventi di conservazione. È vero?
No, non è affatto vero, anzi. I materiali moderni sono spesso effimeri rispetto a quelli antichi e pertanto hanno bisogno di maggiore attenzione. Difatti non è raro trovare libri o documenti, moderni e contemporanei, con degradi evidenti ed avanzati. Purtroppo oggi giorno si tende a pensare al profitto, a scapito di materie prime di buona qualità.
– Capitolo clienti: collezionisti privati versus enti pubblici. Chi sono i tuoi principali committenti? documenti e libri antichi
Sono per lo più collezionisti privati e amatori. Purtroppo, anche se collaboro con altri professionisti restauratori, le biblioteche e gli archivi non investono nel recupero del materiale librario e archivistico, spesso per mancanza di fondi.
– Come hai vissuto il periodo di lockdown causato dall’epidemia da COVID-19? Hai riscontrato una sensibile diminuzione delle richieste nell’ambito della conservazione dei beni culturali?
Le richieste sono state sospese del tutto, data la situazione. Ho continuato a lavorare su alcuni progetti che avevo ricevuto prima del lockdown e su alcuni lavori arretrati. Sono stati comunque mesi molto produttivi, in cui ho avuto modo di seguire corsi, seminari e webinar, ideando nuovi progetti che ho appena concretizzato.
– Ce ne vuoi svelare qualcuno in anteprima?
In realtà ho un progetto che mi entusiasma molto e che vorrei quanto prima realizzare, ma richiederà ancora un po’ di tempo e formazione per poterlo attuare.
I libri restano il fulcro centrale!