AFRO Fashion Week 2018: l’interculturalità sfila a Milano
Integrazione e creatività sono state le protagoniste della settimana milanese della moda AFRO
Immigrazione, convivenza, gestione dei flussi migratori sono ormai tutti temi all’ordine del giorno.
I talk show televisivi fanno quasi a gara nel trattarli per alzare il proprio share.
In realtà in Italia la questione della comunicazione tra culture differenti deve essere ancora studiata in maniera approfondita.
Generalmente le realtà locali non sono preparate ad affrontare tutto ciò.
In quest’ambito l’arte e tutte le discipline artistico-creative potrebbero far davvero la differenza agendo come strumento di reciproca conoscenza e dialogo.
Sono stata perciò davvero curiosa quando mi hanno proposto di partecipare alla AFRO Fashion Week.
Una Fashion week AFRO?! Sì, avete inteso bene 🙂
Durante la settimana della moda dedicata alle collezioni donna Primavera/Estate 2019, si é tenuta anche una serie di eventi collaterali riuniti sotto questa dicitura.
Il merito va all’associazione Afro Fashion, nata nel 2015 con lo scopo di organizzare eventi interculturali che coinvolgano giovani designer, artisti e blogger.
Fine ultimo di Afro Fashion è quello di dare consistenza al format della AFRO Fashion Week (AFW): una vera e propria settimana della moda AFRO, già presente in altri paesi.
Si è quindi scelta Milano come trampolino di lancio per il progetto italiano, presentato nel 2016 e replicato nel Febbraio 2018.
Tempistiche dunque identiche alla Fashion Week canonica, con un vero e proprio exploit ottenuto nell’edizione 2018 appena trascorsa.
Il merito di questo successo lo si deve anche agli sponsor tra cui spiccavano il Comune di Milano, il Consolato onorario di Capo Verde, NYK Professional Make Up e Schwarzkopf.
Così dal 20 al 24 Settembre 2018 la Afro Fashion, con sede in Via Rancati 23, ha proposto una vera e propria full immersion nei colori e nella creatività del continente: 9 catwalks, una conferenza all’Università Cattolica ed, in chiusura, una visita alla Canclini Spa, rinomata azienda tessile comasca.
Location delle passerelle sono state la Fabbrica del Vapore in Via Procaccini, famoso centro di produzione culturale, e lo spazio “Luogo Ideale“, creato dal Gruppo Finiper per riqualificare l’area ex Alfa Romeo in zona Portello.
Anche nella scelta delle venue si è perciò posta attenzione a temi socialmente importanti.
Le sfilate sono state l’occasione migliore per scoprire nuovi designer e nuove realtà. Tra queste spicca “La Maison de la Mode”, laboratorio sartoriale tarantino in cui ragazzi richiedenti asilo realizzano abiti sotto la guida della direttrice creativa Ida Chiatante e della modellista Patrizia Solito.
Con un mix creativo di questo genere, come poteva Art Nomade Milan non rimanere attratta dalla AFW ?! 😉
Dalla passione per l’arte tessile all’analisi dei tessuti africani il passo è davvero breve: originalità, colore, forme comunicative ed espressive esplosive rendono le creazioni una sorta di opera d’arte.
Ho così partecipato alle tre sfilate di Domenica 23 Settembre, coordinate magnificamente da Michelle Francine Ngonmo e Ruth Akutu Maccarthy, fondatrici dell’associazione Afro Fashion in Italia.
Gli stilisti erano Mokodu Fall, African Fashion Today e Matilde Gerona Trillo, ognuno con una storia diversa da raccontare.
Mokodu Fall, pittore senegalese, ha coniugato la sua abilità creativa con la passione per la moda creando una collezione di capi dipinti a mano intitolata “Jardins de l’Amour“.
Matilde Gerona Trillo, protagonista della passerella delle 19.30, è una ragazza spagnola che ha debuttato prima nel mondo della recitazione per poi approdare al fashion system.
Ancor più curiosa è invece la vicenda che ha portato alla nascita del brand svizzero African Fashion Today.
L’idea si deve a Walter Aiguokhian, giovane parrucchiere in un salone di Berna.
Dopo anni di lavoro, nel 2005 Walter decide di creare un marchio che possa coniugare negli abiti lo stile europeo ed afro. Reperite le risorse economiche necessarie, finalmente il suo sogno si è concretizzato.
Tre protagonisti, un unico concetto: l’unione che supera le differenze.
Un mood azzeccatissimo per l’Afro Fashion Week il cui tema 2018 era la diversità. Diversità che si è concretizzata nella scelta di far sfilare modelle di varie etnie, nel tema della conferenza tenutasi all’Università Cattolica, nella decisione di presentare anche alcuni capi maschili.
A questo punto però una domanda sorge spontanea…
Può l’ideazione di una fashion week a se stante dedicata al concept afro ottenere l’effetto contrario ed accrescere diffidenza e ghettizzazione?
No, personalmente credo che tutta questa esibizione della diversità aiuti l’opinione pubblica non solo a comprendere l’altro da sè, ma soprattutto a comprendere se stessi attraverso l’altro.
L’idea della AFW è dunque vincente sotto tutti gli aspetti, perciò non mi resta che concludere con il motto di Afro Fashion:
Be Afro…Be Modish! 😉