“Almost Home”: Rosa Parks è arrivata a casa…a Napoli
Fino al 6 Gennaio 2021 nel cortile d’onore del Palazzo Reale di Napoli è visitabile gratuitamente “Almost Home – The Rosa Parks House Project” dell’artista Ryan Mendoza
Avrei tanto voluto vederla di persona, ma, a quanto pare, non sarà possibile. Il Covid-19 ha giocato tanti, troppi brutti scherzi e questo non è che un piccolo disagio rapportato a quanto abbiamo vissuto in questo nefasto 2020. Non mi resta dunque che descrivervi in queste righe il progetto “Almost Home – The Rosa Parks House Project”, dell’artista statunitense Ryan Mendoza.
Cuore dell’intervento nel cortile d’onore del Palazzo Reale di Napoli è l’esposizione della casa dell’attivista afroamericana Rosa Parks, diventata celebre per quel suo gesto di rifiuto che diede il via, nel 1955, al boicottaggio dei mezzi di trasporto nella cittadina statunitense di Montgomery.
Napoli
Ma da dove arriva questa abitazione?!
La casa, abbandonata da molti anni, era stata acquistata dalla nipote della Parks, Rhea McCauley, che ne aveva evitato la demolizione acquisendola dalla municipalità di Detroit. Per il suo totale recupero la donna aveva dato vita ad una raccolta fondi, senza successo.
Ed è qui che si inserisce Ryan Mendoza, artista nato a New York nel 1971, celebre per i suoi dipinti a cavallo tra espressionismo e realismo, che includono molto spesso riferimenti alla storia americana. Nel 2015 Mendoza aveva completato il progetto “The White House“, riadattando la facciata di un’abitazione disabitata proprio di Detroit, ridipingendola di bianco ed esponendola ad Art Rotterdam.
Nel 2016 Rhea McCauley decise di donare proprio a Mendoza l’abitazione dell’illustre parente e l’artista, conscio della sua importanza quale simbolo del rapporto tra storia e memoria collettiva, la fece arrivare in un container dell’America per ricostruirla, totalmente da solo, nel giardino della sua casa di Berlino. Il documentario “The White House“, 2017, diretto dalla moglie di Mendoza, Fabia, racconta proprio la storia del “The Rosa Parks House Project“.
Napoli
Vista la copertura mediatica ottenuta dall’operazione, l’abitazione venne poi di nuovo smontata per tornare in patria ed essere esposta presso il WaterFire Arts Center di Providence, in Rhode Island. Vero intento di Ryan Mendoza sarebbe stato quello di piazzarla nientemeno che davanti alla Casa Bianca.
Rosa Parks visse in quella piccola costruzione fino al 1982, assieme al fratello, alla cognata e a ben 13 nipoti. La sua esistenza non fu per nulla facile: dopo il rifiuto di cedere il posto su un autobus ad un uomo bianco la donna venne arrestata per “condotta impropria”. La comunità di colore, per protesta nei confronti di tutto l’accaduto, disertò l’utilizzo dei mezzi pubblici per ben 381 giorni. Rosa Parks venne rilasciata, ma continuò a subire minacce e a non trovare lavoro. Così, dopo due anni, nel 1957 decise di lasciare l’Alabama e di trasferirsi a Detroit, nella casa che il fratello Sylvester aveva acquistato. Un’impresa quasi impossibile per un afroamericano del suo tempo, alla quale anche Rosa aveva contribuito con 250,00 $. Nonostante il Nord apparisse più liberale, le condizioni di vita degli afro-discendenti non erano comunque paragonabili a quelle del resto della popolazione.
In tempi recenti la situazione, per certi versi, non è cambiata.
Rosa Parks Napoli
Assieme ad altre costruzioni anche questa rientrava in un piano di demolizione totale. Tutta la zona, un tempo abitata solo da popolazione di colore, era stata lasciata senza interventi pubblici prevedendo l’abbattimento dei vecchi edifici per dar spazio a nuove speculazioni.
Dal Rhode Island, dove era ancora esposta, la casa è stata quindi nuovamente smontata, questa volta diretta a Napoli, dove è arrivata in due container.
E l’approdo nella cittadina partenopea non è di certo casuale. Ryan Mendoza, figlio di un’ex Miss Pennsylvania e di uno scrittore, nel 1992 decise di lasciare l’Upper East Side a Manhattan per trasferirsi nel rione Sanità. Iniziò a lavorare negli ambienti di quella che diverrà la Fondazione Morra Greco e vi rimarrà per ben quindici anni. Un “almost home“, quasi a casa, che richiama proprio il titolo del progetto.
Ed è proprio la Fondazione Morra Greco, con il sostegno della Regione Campania e la collaborazione della Direzione regionale Musei che ha sostenuto la realizzazione di “Almost Home – The Rosa Parks House Project”.
Napoli Rosa Parks
A corredo del progetto anche una sorta di compendio “privato”, ovvero la mostra site specific “Almost Home” nella nuova sede della Luigi Solito Galleria Contemporanea presso l’ex Lanificio. A cura di Maria Chiara Valacchi, Mendoza presenta un importante gruppo di dipinti modulati a parete su carte da parati vintage, recuperate nel territorio campano. Un indiscutibile richiamo ad un ambiente domestico.
Finita l’esposizione a Napoli la casa ripartirà per un’altra destinazione mondiale. L’artista vorrebbe che un giorno tornasse a Montgomery dove 65 anni fa il gesto della giovane Rosa contribuì a cambiare la storia.